Il capolavoro Roma fa a pezzi l’opera d’arte Fiorentina e Luciano Spalletti, con le sue scelte, fa sentire davvero Paulo Sousa un intruso nella lotta per il 3° posto. Si rischia di esagerare nel commentare una partita che – riporta il Corriere della Sera -, praticamente, non c’è mai stata. Troppo bella la Roma (al 7° successo consecutivo), capace di colpire in continuazione: 4 gol, un palo, altre occasioni sfiorate (tra cui una punizione di Totti al 90’ che sfiora l’incrocio e rischia di far esplodere lo stadio), 9 tiri verso la porta avversaria contro uno solo degli avversari.
È troppo presuntuosa la Fiorentina, che ha preparato la partita con una sola idea: il pressing alto. La scelta di Sousa dura un quarto d’ora, poi uno stratosferico Pjanic aiuta Keita nella distribuzione della palla e la Fiorentina crolla, lasciando spazi enormi dove Salah e El Shaarawy si fiondano senza opposizione.
La Fiorentina non aveva mai subito quattro gol in questa stagione, ma nell’occasione potevano essere anche di più. Sousa esce ridimensionato? Per il massimo livello, sì. Spalletti gli ha dato un’autentica lezione di calcio. Ma sarebbe ingeneroso non ricordare quanto di buono la Viola ha fatto fin qui.