(A. Pugliese) – «Un piccolo cruccio ce l’ho ed è quello di non aver allenato Maicon o Keita prima, quando erano più giovani, considerando le loro qualità come giocatori». L’ultimo Spalletti, quello pre Roma-Inter, ha aperto anche il cuore alle emozioni. Il prossimo, quello della stagione che verrà, non avrà però spazio per i sentimenti, dovrà andare dritto al cuore. «Sono venuto per completare il lavoro: voglio lottare per lo scudetto, di secondi posti ne ho collezionati già tanti». Ecco perché, giocoforza, la Roma e Spalletti dovranno fare i conti con la carta d’identità. E l’idea è di darsi una rinfrescata, svecchiarsi. O, se si preferisce, ringiovanirsi. Che magari è più politically correct e meno offensivo.
LA CARTA D’IDENTITÀ – Per Keita e Maicon, dunque, non ci sarà più spazio. I loro contratti scadono e non saranno rinnovati. Del resto, il maliano ha 36 anni, il brasiliano 35 (e un problema di tenuta del ginocchio destro). Ma non saranno i soli a lasciare la Roma per limiti d’età. Con loro dovrebbe uscire anche Francesco Totti (39), a meno di clamorosi ripensamenti di Pallotta. E poi Morgan De Sanctis (che 39 anni li compirà tra poco) e forse Daniele De Rossi (32). Una bella spallata all’esperienza, che poi era una delle qualità che amava Garcia. Per Spalletti il giochino è diverso, l’esperienza conta ma vuole corsa, applicazione e dinamismo. E allora la carta d’identità conta, difficile non tenerne conto.
I GIOVANI – E che l’obiettivo sia quello di ringiovanirsi lo dimostrano anche i primi tre acquisti: il portiere brasiliano Alisson (22), il connazionale Gerson (18, fantasista) e l’argentino Ponce (19 anni la prossima settimana). Quest’ultimo è a Trigoria già da un po’, dopo che Sabatini aveva deciso di portarlo subito a Roma a seguito di qualche problema con il Newell’s. Poi Ponce si è rotto il crociato del ginocchio destro. Di fatto, è un nuovo acquisto. E a Trigoria è già passato anche Gerson, sbarcato a gennaio e tornato alla Fluminense dopo aver rifiutato il prestito al Frosinone. Si ripartirà da qui. E da una carta d’identità molto diversa.