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GAZZETTA DELLO SPORT Roma, poker di assi per il post-Pjanic. E comanda Gerson

Gerson
Gerson

(A. Pugliese) – Trenta giugno 2016, la data fatidica per il futuro della Roma. È il giorno di chiusura del bilancio 2015-16, quando a Trigoria dovranno arrivare massimo ad un -30 nel dato aggregato dei bilanci 2015 e 2016 in virtù del fair play finanziario imposto dall’Uefa (pena una multa di 4 milioni di euro, ma soprattutto il passaggio alla fase due dell’accordo con la tendenza obbligatoria verso il pareggio di bilancio entro il 2017). Considerando che quello del 2015 presentava un -41 e che l’ultima semestrale era in rosso, c’è solo una via: vendere. E tra le cessioni possibili, una delle ipotesi porta dritta dritta a Miralem Pjanic, il cui costo è stato già ampiamente ammortizzato in queste cinque stagioni e che garantirebbe dal punto di vista dei conti unaplusvalenza pesantissima. Ma dovesse succedere (e le parole di un paio di giorni fa del centrocampista bosniaco non inducono certo all’ottimismo), come sostituire un giocatore capace di produrre 11 gol e ben 7 assist in una sola stagione?

DAL SUD AMERICA – La Roma ci sta riflettendo su e per ora ha una rosa di quattronomi al vaglio. Uno è ovviamente Gerson, il talento brasiliano già preso da tempo (18 milioni di euro il suo costo) e rispedito fino a giugno in Brasile, in prestito allaFluminense, in attesa di tornare a Trigoria. I giallorossi ci contano molto, sono certi di avere tra le mani un diamante solo da sgrezzare e per cui si è dovuta battere la concorrenza del Barcellona. Altro nome seguito da vicino da Walter Sabatini (che continua a lavorare per il futuro giallorosso) è quello di Giovani Lo Celso, centrocampista argentino che interessa anche a Psg, Juve e Manchester United. Il suo costo lievita e gira già intorno ai 15 milioni. Il suo cartellino è frazionato come un fiordo norvegese, ma si può arrivare a far quadrare l’operazione. A patto di vincere la concorrenza di club così blasonati.

IN EUROPA – Dalle parti del Vecchio Continente, invece, Sabatini da tempo ha un debole per Adrien Rabiot, il talento del Psg che potrebbe finire dentro un maxiscambio che porterebbe Pjanic in Francia e lui e Digne a Roma. «Vivo il momento, prendo le cose come vengono — ha detto ieri Rabiot — Vedo tutta la mia vita così, forse perché so che tutto è precario, quindi non mi proietto troppo avanti nel tempo». Del resto lui e la Roma hanno già flirtato a lungo, tranne poi decidere di rimandare un po’ tutto. Esattamente come perZielinski, che la Roma aveva già chiesto a gennaio all’Empoli. Incassato il rifiuto, ne ha iniziato a parlare con l’Udinese, proprietaria del cartellino del polacco, che a giugno tornerà in bianconero. «So che c’è qualcosa di importante su di me, a giugno vorrei andare a giocare in un grande club — dice Piotr — Il Liverpool? Con Coutinho potrei formare una bella coppia, ho parlato con Blaszczykowski di Klopp. Ma è prematuro». E la Roma spera ancora di inserirsi.

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