Roma-Fiorentina è stato un bell’incontro – riporta la Gazzetta dello Sport -, fondato sul mimetismo tattico. Il «sequel» di Spalletti: pochi anni fa Luciano da Vinci si era avvicinato allo scudetto con Totti falso nove e ora riecco la medesima sceneggiatura con Perotti nel ruolo di specchietto per le allodole. Mossa micidiale perché Perotti si mischia e si confonde con Pjanic, formalmente interno di centrocampo e di fatto trequartista aggiunto. Perotti-Pjanic, la P2 che piace.
Per contro Sousa ha elaborato una Fiorentina trasformista, con la fascia sinistra chiave di volta: Alonso terzino o ala secondo situazione e Borja Valero esterno in non possesso, ma a tagliare verso il centro col pallone in favore di Viola. Per venti minuti il dispositivo di Sousa, una sorta di 4-4-1-1, ha funzionato, ma alla prima ripartenza alta e seria dei giallorossi il bel castello portoghese è venuto giù.
L’alta definizione di Perotti e Pjanic, le ali-sprinter Salah-El Shaarawy e di fondo un precetto guida: gioca chi corre, i «passeggiatori» sono pregati di rivolgersi altrove. L’allenatore ha scosso tutti dal torpore e dalla pigrizia, ed essendo intelligente non ha buttato via l’idea originaria che aveva Garcia, quella dei due attaccanti esterni veloci e taglienti. Soltanto che al posto di «Sciupone l’Africano» Gervinho ha accettato la scommessa El Shaarawy e l’ha vinta, riciclando alla grande il Faraone: sarà strafelice Conte che sull’ex milanista punta un sacco per l’Europeo. Oggi come oggi la Roma ha il miglior attacco del torneo (59 gol) e nelle ultime sette vincenti partite ha segnato 22 reti, alla media di 3,1 a gara. In campionato la Roma ha vinto la settima consecutiva e la Fiorentina non perdeva da sette turni: un bell’incrocio di sette, per chi crede ai numeri. Al netto degli episodi sfavorevoli, a Sousa si può imputare presunzione per essersi consegnato al palleggio e alle ripartenze letali della Roma, ma si perde anche per la bravura degli avversari. Ieri la Roma ha sconfitto i viola anche sul prediletto territorio del possesso palla, 51,8 per cento a 48,4 per i giallorossi.