A quasi due mesi dalle prime indiscrezioni sulle sue dimissioni, ora c’è l’ufficialità. Per stessa ammissione di Walter Sabatini: «Ho chiesto aPallotta la rescissione del contratto dal 30 giugno, lui si è dimostrato disponibile». «Ma Walter ha sbagliato, questo annuncio non è un modo di ragionare corretto, così si disperdono le energie», commenta Spalletti.
«Le critiche di Spalletti le accetto, anche se non volentieri – continua Sabatini – . Chiarisco: non mi sento superato e non ho rimpianti particolari, se non quello di non aver vinto. Il Chelsea? Parlo molto male l’inglese. Ma ora contano l’allenatore e la squadra. Spalletti sta facendo un lavoro straordinario, forgiando un’idea fatta di comportamenti e non di parole. Vuole ribaltare un luogo comune di questa città, convincendo giocatori e non solo all’impegno quotidiano, senza alibi né storie, per competere con la Juventus. Sta riuscendo in quella rivoluzione culturale dove non sono riuscito io, forse per incapacità o per troppa lontananza da Trigoria. Ma il mercato per il prossimo anno lo faccio ancora io».
L’idea di Pallotta per la successione è di mettere Alex Zecca come supervisore di un’équipe, con il nuovo d.s. che balla tra i nomi di Berta, Gerolin, Carli e Balzaretti.