Ecco in esclusiva per GazzettaGialloRossa.it le parole di Morgan De Sanctis, portiere giallorosso, che ha parlato del suo futuro e del momento della squadra:
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Morgan sei in scadenza di contratto e si parla di un tuo possibile rinnovo da giocatore o da dirigente. Potresti essere il portiere titolare in un eventuale preliminare di Champions. Sei nella stessa situazione di Totti: vorresti continuare a giocare o ti senti pronto per il salto dietro la scrivania?
“Mi sono confrontato con la società, con il direttore Sabatini e con mister Spalletti per un discorso di serietà e dopo una stagione completa per vedere se c’erano le prerogative per continuare. In questa stagione ho raccolto ottime sensazioni, non ho avuto nessun problema fisico. Mi sono sempre allenato e sono rimasto ad alto livello come dicono i test. La società sta analizzando la situazione, io ho dato la mia disponibilità per continuare a giocare e per fare parte della rosa che si verrà a creare l’anno prossimo. Aspetto una risposta ma non c’è particolare fretta. Io aspetto con tranquillità la scelta della società. Il mio desiderio è quello di continuare a giocare e mi piacerebbe farlo nella Roma. Per quanto riguarda Francesco è un discorso che stanno affrontando con il presidente. Io credo che alla fine verrà fuori una sintesi che metterà in primo piano soprattutto gli interessi della Roma. Si tratta di aspettare…”
Quale differenze hai trovato fra Garcia e Spalletti. Quando hai capito che con Garcia si era rotto qualcosa?
“Con Garcia all’interno dell0 spogliatoio non si era rotto qualcosa, perché noi abbiamo continuato a svolgere il nostro compito. Ma da noi stessi dovevamo prendere e dare qualcosa di più. Per me se questa stagione non è stata importante come auspicavamo è stata per colpa di noi calciatori. Quindi in questo senso dobbiamo fare un’autocritica e chi continuerà a giocare nella Roma dovrà prendere atto di questa situazione per fare in modo che non vengano a crearsi altre situazioni come quest’anno, soprattutto i due mesi post derby d’andata che hanno compromesso tutta la stagione, sia a livello di scudetto che di coppa Italia. Differenze Garcia-Spalletti? Spalletti è preparatissimo tatticamente e l’ho ritrovato ancora più completo dopo Udine, dove l’ho avuto per due anni e mezzo. Lui ha avuto il vantaggio di conoscere a fondo quest’ambiente, pregi e difetti. Altro vantaggio è stato quello di fare un percorso all’estero, dove con lo Zenit ha lottato e vinto campionati ed ha subito un processo di internazionalizzazione. Garcia in futuro potrà ritagliarsi soddisfazioni in società che meriteranno di avere un allenatore importante come lui è”
Nella Roma c’è aria di rinnovamento: si parla tanto di rinnovi contrattuali, fra i quali il tuo, quello di Totti di Maicon e Keita. C’è chi dice che De Rossi potrebbe partire ed inoltre Sabatini ha annunciato più volte che probabilmente non sarà più il ds giallorosso. Quanto è pericoloso però un rinnovamento troppo radicale?
“E’ una riflessione giusta. Tuttavia mancano 8 partite alla fine della stagione e noi dobbiamo mettere in cassaforte un risultato sportivo che vuol dire terzo posto. Non possiamo sottovalutare nulla da un punto di vista sportivo da qui al termine della stagione. Per quanto riguarda Sabatini, per me continua ad essere l’unico referente sportivo, societario assieme all’allenatore che poi fa la condizione tecnica. La sua dichiarazione è stata sorprendente, anche io come calciatore con sorpresa ho ascoltato. Però, nei fatti io non ho parlato con nessun’altro che non fosse Sabatini o non fosse Spalletti, e continuerà a essere così per me fino alla fine di giugno. Non c’è destabilizzazione. Per quanto riguarda gli altri giocatori in scadenza, coscientemente si parla di calciatori che fanno i conti con un’età sportiva avanzata. La Roma può cambiare ed ha l’obbligo di guardare avanti e quindi di fare una progettazione più giovane e più attuale anche a livello di carta d’identità. Quando si bilanciano le cose, direttore sportivo, allenatore e presidente fanno tutta una sintesi di cose e nell’interesse della Roma sono sicuro si troveranno sempre le soluzioni migliori senza avere la paura che il futuro possa essere peggiore del presente o addirittura del passato. La Roma è una società che sta bene e che negli ultimi due anni ha conseguito due secondi posti e partecipato alla Champions League, quest’anno arrivando agli ottavi e si spera anche il prossimo anno di dare continuità sportiva”.
Un pronostico per il derby?
“E’ essenziale vincere perché non è una partita come le altre. Vale 3 punti e mezzo. In una considerazione cittadina non è una partita uguale alle altre. Dopo il 26 maggio la Roma sta avendo una continuità di risultati che può far in qualche modo “passare” quella partita visti i risultati positivi”.
Di Nardo/Esposito/Parisi