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IL MESSAGGERO “Incubo Salah”

Astori
Astori

(M. Tenerani) – Astori oggi ritroverà la sua Roma anche se l’ha frequentata un solo anno. Nel giugno scorso la società giallorossa decise di non riscattarlo – «Mi è dispiaciuto saperlo dai giornali» – e stasera cercherà di rifarsi: «Veniamo per vincere».

Con il Napoli avete giocato forse la miglior partita stagionale.
«Abbiamo mandato un doppio segnale forte. Oltre al bel gioco, abbiamo preso un punto. Ci va stretto, ma in altri momenti avremmo perso una partita così…».

Ci racconta come è andata con la Roma?
«Servirebbe (scoppia a ridere, ndr) un’edizione settimanale del vostro giornale per raccontare tutto».

Ci provi.
«Ho giocato 30 partite complessive, molte delle quali senza Castan a fianco. La Roma non ha voluto riscattarmi anche se alla fine la stagione mi pareva positiva, grazie ad un bel secondo posto. Ma per l’ambiente pareva fossimo retrocessi».

Colpa di Garcia?
«Credo che la scelta sia stata condivisa con la società. Certo, avere appreso la notizia dai giornali mi è dispiaciuto».

Garcia e Spalletti: che allenatori sono? 
«Spalletti è un tecnico molto più equilibrato, attento alla fase difensiva. Garcia aveva portato serenità in un momento in cui ce n’era poca. Era riuscito a dare la scintilla dell’orgoglio dopo la finale di Coppa Italia finita male».

Come si affronta la Roma?
«Giocare all’Olimpico per noi è uno svantaggio. I giallorossi si sono riconciliati col pubblico come è sempre successo. Noi comunque andremo ad imporre il gioco, la Fiorentina è abituata così. Costringiamo anche agli altri a giocare. Corriamo rischi, ma è la nostra mentalità».

Chi toglierebbe alla Roma?
«Salah. E’ veloce, potente e poi noi soffriamo gli ex. Momo è un contropiedista nato e noi siamo a trazione anteriore».

Partita da dentro o fuori per il terzo posto Champions?
«Conta parecchio anche perché non siamo a metà campionato».

Sousa e Spalletti.
«Si somigliano molto perché sono capaci di dare impronte ben precise alle loro squadre. La Roma non ha fatto 6 vittorie per caso. Ho sempre immaginato che dovesse vincere il campionato e non lottare per il terzo posto».

Astori a Firenze.
«Roma e Firenze sono stati i miei banchi di prova. Prima in carriera giocavo per salvarmi, la mentalità era diversa in tutto. Invece negli ultimi due anni ho dovuto pensare solo a vincere».

Obiettivo per la Fiorentina?
«Andare in Champions. Il secondo posto sarebbe un traguardo molto prestigioso, il terzo molto più realistico».

Il nostro calcio rischia di uscire con le ossa rotte in Europa.
«Con la Juve dodici mesi fa siamo arrivati in finale Champions. Noi ad esempio abbiamo incontrato un avversario fortissimo come il Tottenham. La Juve col Bayern la vedo male, mentre per la Roma credo che i giochi siamo aperti. Il Real è meno marziano del Bayern».

Caso Totti: lei che dice?
«Sono molto dispiaciuto perché so quanto tenga alla sua carriera. La situazione non è irrimediabile. Il suo aspetto più bello è che affronta ancora l’allenamento come fosse un ragazzino».

Il suo amico nella Roma?
«Daniele De Rossi. Non dimentico quanto abbia fatto per me a Roma. Una bella amicizia».

Scudetto a chi?
«Vedo il Napoli in calo, la Juve terrà fino al termine».

Astori azzurro?
«Punto all’Europeo»

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