(U. Trani) – Le chances sono in quelle tre dita della sua mano aperta. «E’ quello che ci serve, no?». La foto c’è. Pallotta, prima di lasciare Roma, sorride alla qualificazione. «Certo che ci credo». Da Ciampino vola a Madrid con il suo jet privato. E’ come sempre accompagnato dal braccio destro Zecca che, nel tardo pomeriggio, ha seguito la conferenza stampa di Spalletti, insieme con Zanzi (in mezzo a loro il dg Baldissoni). Il presidente passerà a prenderli al Bernabeu prima dell’allenamento per andare a fare shopping. L’intenzione è lasciare tranquilli tecnico e giocatori. Sul charter giallorosso non è salito, invece, Sabatini che, a quanto pare, continua a evitare Pallotta. A rappresentare il ds, il vice Massara e Tarantino.
SPAGNA FEROCE – Perotti cancella l’avventura a Siviglia, anche se non dimenticherà mai le minacce degli ultrà andalusi. In Italia si sente, invece, a casa. «Non ho segreti. La verità è che sono arrivato al Genoa e mi sono trovato alla grande. Soprattutto non ho avuto più infortuni. Stessa cosa anche a Roma: sono arrivato, mi hanno fatto giocare subito e sto finalmente bene. Devo migliorare, ho ancora abbastanza da dare, spero di farlo da giallorosso per tanti anni. Sono sempre stato bravo a fare gli assist, ma mi piacerebbe segnare più gol. Sono un attaccante, io». Reti da fare stasera contro il Real. «Ho tantissima fiducia. Credo che aver vinto sette partite di fila giocando bene e facendo molti di gol ci aiuterà. Sappiamo che servono almeno due gol. Non sarà facile. Ma in una partita di calcio tutto può succedere. Bisogna farne una nei primi cinque minuti». Anticipa Spalletti, il piano è stato preparato a tavolino. Il 10 marzo del 2010 Pjanic, firmando l’1-1 dopo il gol di Ronaldo, regalò i quarti al Lione che poi arrivò fino alla semifinale di Champions. «Stavolta sarà più difficile. Proveremo a fare il miracolo».