(U. Trani) Gioco, gol e vittorie: i tifosi giallorossi fanno il pieno di emozioni e cantano giustamente a lungo nella notte da sogno. Peccato che l’Olimpico sia ancora per metà vuoto, perché la Roma fa sul serio: 4 a 1 contro la Fiorentina e 3° posto in solitudine. Spalletti, vincendo il 7° match di fila, sfrutta nuovamente l’anticipo e per una notte si avvicina al Napoli secondo che è avanti solo 2 punti.
FORMULA VINCENTE – Pallotta, anche dal vivo, prende atto di quanto il cambio in panchina sia stato decisivo per riprendere il volo. Spalletti, soddisfatto dal raccolto, non cambia nè il sistema di gioco nè la fisionomia della Roma e si aggiudica anche lo spareggio contro i viola che, ora staccati di 3 punti (e in svantaggio negli scontri diretti), interrompono la serie positiva di 7 gare (4 vittorie e 3 pari). Il rombo a centrocampo, con Keita vertice basso e Perotti alto, esalta le caratteristiche dei giallorossi. Avanti, insomma, con il 4-3-1-2. Ma ancora senza centravanti, anche perché Salah ed El Shaarawy meritano la conferma, garantendo reti, assist e sacrificio. Dzeko, come ad Empoli, parte in panchina. L’attacco, del resto, funziona: con 59 gol è nettamente il migliore del torneo. Con il nuovo tecnico già 23 le reti (22 nelle ultime 7 gare, media superiore a 3 a gara). Rientrano invece sia Florenzi che Manolas. Mezza difesa, dunque, è diversa, fuori Maicon e Zukanovic. Anche i 2 innesti fanno la differenza: l’assetto acquista corsa e velocità, utilissime per affrontare i palleggiatori di Paulo Sousa.
BASTANO 15 MINUTI – La Roma, in un quarto d’ora, schianta la principale avversaria nella corsa Champions. A metà del primo tempo si scatena con la raffica di gol. Saranno 3, con El Shaarawy, Salah e Perotti (anche un palo per il trequartista) nuovamente protagonisti. La Fiorentina resiste solo nei primi 10 minuti, sfoggiando il solito pressing coraggioso. I difensori giallorossi soffrono al momento di iniziare l’azione, ma Keita, Pjanic, Nainggolan e Perotti si abbassano e aiutano i compagni a uscire dal guscio. El Shaarawy apre la serata segnando a porta vuota. L’azione è però bellissima, anche se sulla verticalizzazione di Pjanic c’è in fuorigioco Salah, preciso poi nell’assist. Il raddoppio dell’egiziano, con un sinistro da fuori sporcato da Astori, arriva dopo 2 minuti. El Shaarawy, in contropiede, salta Gonzalo Rodriguez e offre il tris a Perotti. Nel recupero Irrati, su indicazione dell’addizionale Guida, concede il rigore, abbastanza generoso, ai viola, per l’entrata di Digne su Tello: Ilicic trasforma. Paulo Sousa, nella fase cruciale della sfida, perde 2 titolari che sono preziosi punti di riferimento del suo 4-4-1-1. Borja Valero, colpito sullo 0 a 0, si arrende prima della mezz’ora: contusione al collo del piede, dentro Tello. Dopo 5 minuti anche Vecino chiede il cambio: problema muscolare alla coscia, tocca a Badelj. Le sostituzioni, sul 2 a 0 per la Roma, disorientano ulteriormente i viola che subiscono subito la terza rete. In campo c’è solo la Roma che trascina il pubblico.
SENZA PAUSE – L’esibizione prosegue anche dopo l’intervallo. I giallorossi alzano il ritmo. E ripartono in velocità. Pjanic fa il regista più di Keita e lancia ancora Salah che firma la sua seconda doppietta stagionale. Da quando c’è Spalletti è il calciatore che più sta incidendo sul rendimento della Roma. Nelle ultime 6 partite è entrato in 9 gol giallorossi (6 reti e 3 assist). La Fiorentina esce definitivamente di scena, delusa e stordita. Mai in questo torneo aveva incassato 4 gol (l’ultima volta, con Montella, sempre qui all’Olimpico: il 9 marzo 2015, perdendo 4 a 0 contro la Lazio). Applausi per chi entra e ovviamente per chi esce: Vainqueur dopo un’ora per Perotti, Totti nell’ultimo quarto d’ora per El Shaarawy e Dzeko prima del recupero per Salah. Il coro più lungo per il capitano che chiude il match colpendo il palo su punizione. Il 13° della Roma in questo torneo (record, fin qui).