(A. Serafini) – Il derby si avvicina, le intenzioni non cambiano. Il fronte aperto dal tifo romanista e seguito successivamente anche dai cugini biancocelesti, continuerà a battere sulla protesta comune avanzata contro le nuove norme di sicurezza adottate dalle istituzioni all’interno dell’Olimpico e applicate sul territorio dal prefetto di Roma Gabrielli. Una stagione controversa in cui nessuna delle parti in causa si è dimostrata finora disponibile nel compiere un passo indietro: perché se da questura e prefettura le indicazioni portano ad una diminuzione del rischio incidenti all’interno dell’Olimpico (non potrebbe essere altrimenti considerando il numero sempre più basso degli spettatori), i tifosi di Roma e Lazio proseguono nel denunciare il rigore delle norme e dei comportamenti tenuti dalle forze dell’ordine nei pressi dello stadio. Dalle lunghe file ai tornelli alle perquisizioni minuziose (anche a donne e bambini) passando per una serie di ‘punizioni’ ritenute eccessive e al limite della costituzionalità.
Oltre alle barriere divisorie innalzate la scorsa estate all’interno delle due curve, sono state ritenute inaccettabili le numerose sanzioni economiche (da 168 euro) arrivate agli ‘sfortunati’ spettatori pizzicati, rei di non aver rispettato il proprio posto segnato sul biglietto o sull’abbonamento. Multe che hanno colpito soprattutto la parte più calda del tifo romanista in un modo ritenuto troppo accurato e «scientifico».
Per questo dallo scorso anno non sono mancati comunicati di denuncia in cui si esprimeva l’intenzione di abbandonare lo stadio o di rinunciare ad esporre coreografie preparate in vista di un grande evento. Il silenzio dell’Olimpico è stato interrotto soltanto in trasferta, dove i gruppi organizzati del tifo giallorosso hanno sempre garantito una massiccia presenza in sostegno della squadra.
Dopo i numeri negativi del derby di andata quindi, si profila uno scenario addirittura peggiore: finora infatti dalla parte romanista sono stati staccati soltanto 6000 tagliandi, delineando ancora una volta il triste epilogo di una curva sud silenziosa e desolata.
I gruppi infatti hanno confermato, che al momento non esistono i presupposti di un cambiamento di rotta, anche di fronte ai primi spiragli di apertura avanzati dal prefettoGabrielli sulla possibilità di smantellare nella prossima stagione le barriere all’interno dellasud.
«Si torna alle origini – il comunicato della curva sud apparso qualche giorno fa –domenica per il derby ci trasferiremo a Testaccio. Appuntamento alle ore 13.30 in Via Zabaglia davanti al vecchio Campo Testaccio per poi andare a piedi e vedere la partita nella struttura che ci ospiterà in lungotevere Testaccio per vivere insieme una giornata speciale e tifare l’AS Roma. Partiamo dal nostro glorioso passato per riprenderci il futuroànon un passo indietro, senza compromessi, senza barriere».