(E. Menghi) Infoltire il centrocampo o mantenere la formula a trazione anteriore: è il dilemma su cui si interroga Spalletti, che ha dimostrato di poter stravolgere i moduli da partita a partita, indicando al tempo stesso un gruppetto di giocatori a cui non sa rinunciare.
Keita ha già giocato più minuti con il tecnico toscano in panchina (734 tra campionato e Champions) rispetto a quanto avesse fatto quest’anno con Garcia (575 totali), che pure tanto lo apprezzava e lo aveva fortemente voluto. Il maliano sembra come rinato e, se è vero che l’età non gli permette di correre a perdifiato, è altrettanto vero che le sue geometrie hanno incantano il nuovo allenatore. A farne le spese è De Rossi, tornato disponibile contro l’Udinese e ora a tutti gli effetti pronto all’uso, ma destinato probabilmente ad un’altra panchina. Sabato, infatti, Keita ha una maglia assicurata e con lui dovrebbe rivedersi Pjanic.
Nainggolan è in bilico tra i due moduli possibili per la sfida all’Inter, troverebbe spazio nel 4-3-2-1 a discapito di El Shaarawy. Sembra questo l’assetto preferito da Spalletti, con gli altri tre intoccabili davanti: Perotti-Salah dietro a Dzeko. Il bosniaco ha segnato 4 gol e fornito 2 assist nelle ultime 5 giornate e sembra aver riacquisito fiducia in se stesso.