(E. Menghi) – Il secondo Spalletti è già migliore del primo per il record di punti ottenuti nelle prime 10 partite con la Roma, 25 contro i 15 con cui aveva iniziato la stagione 2005-06, ma è a quella che guarda ambizioso per il prossimo primato: la serie di vittorie consecutive.
Con il 2-1 di Udine sono 8 di fila, ma nel mirino ci sono le 11 fatte dal 21 dicembre 2005 (4-0 al Chievo, con doppietta di Totti) al 26 febbraio 2006 (2-0 alla Lazio, gol di Taddei e Aquilani). Il tecnico toscano punta ad eguagliare se stesso e per farlo dovrebbe uscire illeso dai confronti con Inter, Lazio (stavolta il derby sarebbe eventualmente la decima tacchetta) e Bologna.
Un calendario certo non semplice. Potrebbe servire come una spinta in più la corsa al record personale e di squadra, perché fu proprio Spalletti a regalare ai giallorossi la miglior serie di sempre. La seconda è stata scritta nella storia da Garcia, al primo anno di Roma: si fermò a 10 successi, prima della «pareggite» cronica che comunque portò ad un totale di diciassette risultati utili consecutivi, fino al perentorio 3-0 della Juventus allo Stadium.
Esattamente diciassette è il massimo a cui può aspirare l’allenatore di Certaldo, che se vincesse tutte le restanti 9 partite (spicca alla quartultima giornata il big match con il Napoli) potrebbe arrivare ad un ammontare di 86 punti in classifica. Uno in più di quelli che non bastarono a Rudi per arrivare sopra ai bianconeri nell’annata da record.
Quest’anno potrebbero non essere sufficienti nemmeno per il secondo posto: la quota scudetto è in proiezione fissata ad un massimo di 94 punti, obiettivo del robot Juve, mentre il Napoli può potenzialmente farne 91. Spalletti, in questo scenario in cui non sono ammessi errori, si dovrebbe consolare con l’ottenimento di un record inutile di punti. E pensare che nel 2013 la formazione allenata da Conte si laureava campione con 87, nel 2012 con 84 e nel 2011 fu il Milan ad aggiudicarsi il tricolore con 82. La striscia di 15 vittorie consecutive della Juventus ha innalzato il livello di questa stagione, imitarla sarebbe già una grande soddisfazione, ma a guardar ancora più in là c’è il record dell’Inter, che con Mancini nel 2006-07 mise in fila 17 successi: nessuno in Serie A ha fatto meglio di così.
A due mesi esatti dal suo ritorno nella capitale, Spalletti può festeggiare comunque il miglior inizio della sua carriera da allenatore, perché nemmeno con lo Zenit nel 2010 riuscì ad ottenere 25 punti in 10 gare (si fermò a 24). Nella striscia di 8 vittorie c’è da sottolineare una media-gol spaventosa con 3 reti a match per un totale di 24 (la media scende a 2,5 se si tiene conto dell’1-1 all’esordio col Verona e del ko per 1-0 contro la Juve).
Frutto di un lavoro che è il caso di definire no stop, visto che dal 15 gennaio scorso ad oggi Spallettiha concesso solamente 3 giorni liberi ai giocatori, che per l’appunto ieri, meno di 24 ore dopo la trasferta di Udine, si sono ritrovati a Trigoria per iniziare a preparare la sfida con l’Inter. Sperando che quel Mancini detentore del primato assoluto di vittorie in A non rovini i piani di Spalletti, ancora in corsa per due record e, soprattutto, per un posto in Champions League.