(F. Ferrazza) Tra le situazioni che dovrà sistemare Sabatini prima di rescindere il suo contratto con la Roma il 30 giugno prossimo, ci sono quelle legate a Ljajic, Iturbe e Doumbia. I tre giocatori, attualmente in prestito ad altri club, per motivazioni diverse non stanno avendo troppa fortuna ed esiste la concreta possibilità che non vengano riscattati, con il club di Trigoria costretto a ritrovarseli sul groppone. Iturbe sicuramente non resterà al Bournemouth, visto che la condizione per esser acquistato dagli inglesi era che la squadra si salvasse dalla retrocessione e che l’attaccante collezionasse dieci presenze. Niente di tutto ciò si sta verificando e l’ex Verona rientrerà alla base, dove conoscerà Spalletti. Il tecnico ha espresso la curiosità di lavorare sul campo con il ragazzo, convinto di aver intravisto in lui delle caratteristiche che si potrebbero provare a sfruttare. Diverso il discorso di Ljajic, parcheggiato all’Inter. Se, come sembra, il club nerazzurro non dovesse riuscire a entrare nella zona Champions, sarà difficile che potrà permettersi di pagare alla Roma gli undici milioni fissati per il diritto di riscatto. Bisognerà capire quanto Mancini creda nel ragazzo, a prescindere dalle possibilità economiche del club di Thoir. E poi c’è la questione Doumbia. In prestito al Newcastle di Benitez, l’ivoriano parte sempre dalla panchina (al momento sono solamente tre le sue presenze), non risultando indispensabile per la squadra inglese. E appare davvero complicato pensare che lo vorranno trattenere la prossima estate per una cifra fissata che si aggira intorno ai dieci milioni.
Intanto la Roma riprenderà a lavorare oggi a Trigoria, senza i vari nazionali. Per Spalletti un modo per allenare i presenti sulle lacune che continuano a mostrare in spezzoni di partita, dando la possibilità a chi non è stato convocato di mettersi in mostra. Vedi De Rossi, intenzionato a riprendersi una maglia da titolare nel derby, e Strootman, che vorrebbe essere utilizzato con maggiore continuità e minutaggio.