(D.Luciani) – Sconfitta ed eliminazione a testa alta per la Roma di Spalletti che esce dal Bernabeu rimpiangendo le cinque palle gol sprecate sullo 0-0 tra primo e secondo tempo. Il timbro di Cristiano Ronaldo e la papera di Szczesny beffato tra le gambe da James Rodriguez spingono il Real ai quarti con lo stesso risultato dell’andata. Medesima beffa per i giallorossi che avrebbero meritato un punteggio totale molto più equilibrati, quasi in parità. A Spalletti però non basta la prestazione e nelle interviste di fine partita mostrerà la sua delusione mista a rabbia.
Una partita che rispecchia alla perfezione la stagione della Roma: partendo dalla seconda parte, quella sotto la guida di Spalletti, è ordinata in copertura, tonica nel rimanere corta tra i reparti senza permettere agli avversari di ragionare, pericolosa in ripartenza con Salah-Perotti-El Shaarawy e, stasera, anche Dzeko. Il bosniaco si divora al 15′ la palla per riaprire la qualificazione, sparando fuori di sinistro a tu per tu con Navas. I rimpianti per le occasioni fallite ricalcano il “peccato originale”, quello di non aver cambiato guida tecnica già a fine 2015.
Cristiano Ronaldo si impegna in un duello personale con Szczesny per incrementare il proprio incredibile score in Champions ma i tentativi suoi e di Bale nel primo tempo non inquadrano pericolosamente lo specchio. E allora la Roma, col suo 4-1-4-1 con Pjanic a galleggiare tra mediana e trequarti, ci riprova sfiorando di nuovo il gol: alla mezz’ora Dzeko lavora uno dei pochi palloni buoni della sua partita, mettendo Salah davanti a Navas. L’egiziano calcia di destro trovando l’esterno della rete.
Nel secondo tempo, con Vainqueur al posto di Pjanic acciaccato, il Real rischia di finire all’angolo dopo una girata in mischia di Rodriguez al 3′ fermata da un riflesso di Szczesny. Al 5′ Dzeko tocca ancora in verticale per Salah a cui manca soltanto di battere Navas. Ancora il destro, ancora fuori. All’11’ il bosniaco lancia ancora Florenzi che fa secco Ramos e conclude in porta, trovando l’ottima risposta di Navas. Dall’angolo il portiere costaricano si esalta respingendo con i piedi la volée ravvicinata di Manolas. Cinque palle gol nitide sprecate, troppe perché una grande squadra come il Real non punisca l’avversario.
Così l’ingresso di Lucas Vazquez al 16′ al posto di Bale porta un cambio di marcia nel Real: dopo tre minuti dal suo ingresso, il giovane spagnolo viene accompagnato in area da Digne e crossa al centro dove Ronaldo anticipa Szczesny e Manolas realizzando l’1-0. 75 gol in 71 partite di Champions con la maglia dei Blancos. Nell’occasione male Zukanovic che non copre la traiettoria sul primo palo facendosi attrarre da Modric al limite dell’area. Neanche il tempo di resettarsi che arriva il raddoppio: minuto 22, Roma scoperta e contropiede bruciante di Ronaldo e James Rodriguez con il colombiano che in area calcia sul primo palo battendo Szczesny tra le gambe, 2-0.
La Roma rischia di affondare e si aggrappa alla classe di Francesco Totti, entrato ad un quarto d’ora dal termine al posto di El Shaarawy: gli applausi e il rispetto del Bernabeu sembrano quasi placare il Real, mentre i giallorossi riescono ad affievolire la spinta spagnola. E nei minuti finali è Perotti a sfiorare il gol romanista centrando il palo alla destra di Navas con una girata al volo su cross dal fondo di Salah.