(M. PINCI) – Per una notte il Bernabeu somiglia allo Staples Center: da un anno Los Angeles applaude Kobe Bryant accompagnandone il lungo addio al basket, oggi l’Europa saluta Francesco Totti. Non sapevano gli 80 mila di Madrid se quella fosse l’ultima partita europea della leggenda romanista, certo sapevano che difficilmente tornerà lì, dove tante volte ha lasciato il segno, ancora da calciatore. E così quando al minuto 74 di Real-Roma Spalletti ha richiamato El Shaarawyper concedere l’ultimo quarto d’ora al numero dieci, d’istinto il Santiago Bernabeu ha fatto quello che si fa davanti all’ultima recita di un mito assoluto dello sport più amato del pianeta: s’è alzato in piedi, in segno di rispetto, e ha applaudito. Non sa nemmeno Totti se il sipario calerà a maggio o tra un anno, ma il suo lungo arrivederci è iniziato a Madrid.
TOTTI COME KOBE – Da quelle parti Francesco avrebbe potuto giocarci, nei primi anni Duemila. Ma ilReal che collezionava fuoriclasse come figurine, il talento di Totti ha sempre potuto al massimo vederlo da vicino. Spesso subendone le conseguenze: (tre gol al Real in carriera). Il rispetto per l’avversario temuto, capace di annichilire da solo il Bernabeu nel 2002, ha animato il tributo spontaneo di una platea particolarmente “esigente”, come dice Zidane. Inaugurando a tutti gli effetti il lungo addio di Francesco al calcio giocato. Non è dato sapere se smetterà in estate o se Pallotta gli concederà quell’ultimo anno di contratto che Francesco ha chiesto pubblicamente (aprendo la ferita con Spalletti) e privatamente al presidente. Lui, Mr. Jim, ha evitato di tornare a parlare con lui. Ma già immagina di replicare a Roma quello che “sta succedendo con Kobe Bryant nella Nba, dove è un tributo continuo”. Il calendario offrirebbe pure un ultimo atto da brividi alla Scala del Calcio, contro il Milan, proprio come dodici anni fa capitò a un altro mito, Roberto Baggio. Ma chissà a Francesco non bastano i dieci incontri che mancano alla fine della stagione della Roma. Roma che nella scorsa stagione ha incassato quasi 800 mila euro dalle maglie con il nome di Totti, grazie alle royalties sulle 50 mila maglie vendute con il nome e il numero 10 stampato sulla schiena. Cinquantamila persone, a cui aggiungere i tanti in tutta Italia che vorrebbero applaudirlo per l’ultima volta, in un tour lungo una stagione intera, da settembre a maggio.
L’OMAGGIO DI RAMOS – Intanto ha iniziato a rendergi omaggio un campione come il capitano delReal Sergio Ramos, che a fine partita ha chiesto e ottenuto di scambiare la maglia con Totti. Autografi e dedica a pennarello, foto di rito – dopo quella che Messi aveva voluto scattare con il capitano romanista qualche mese fa – e addirittura un messaggio a mezzo facebook che recita: “GrazieCapitano! Un orgullo y un honor tener tu camiseta”, accompagnato con un hashtag, “leggenda”. Modric aveva fatto lo stesso dopo la gara d’andata, fermandolo all’uscita dell’Olimpico per una foto su cui aveva inciso il commento: “Con il mio idolo”. In campo, a Madrid, pure Marcelo ha attraversato il rettangolo verde pur di essere il primo a stringerli la mano: all’Olimpico s’era addirittura ingignocchiato ai suoi piedi. Riverenza e rispetto, moneta che da qui a giugno Totti raccoglierà ovunque. Non sa se sarà l’ultima stagione, e in attesa di un nuovo incontro con Pallotta (ma ci sarà?) ha già ricevuto offerte milionarie per andare a giocare a Dubai. Certo in cuor suo Francesco spera davvero di poter giocare almeno un altro anno con la Roma. Ma il mondo del football ha già iniziato a rendergli omaggio.
Fonte: Repubblica.it