(S. Carina) – Tre giorni per ricaricare le energie. Tre giorni per eclissarsi dalle inevitabili polemiche nate dal botta e risposta tra Spalletti e Sabatini nel post Roma-Inter, con l’allenatore colto a riprendere il ds davanti ai giornalisti dopo che quest’ultimo aveva confermato l’addio a giugno a Mediaset Premium. Tre giorni di riposo, che scadono oggi, al termine dei quali la Roma dovrà iniziare a preparare il derby. Ma il pensiero, vuoi anche per il vantaggio rassicurante in classifica sul tandem Fiorentina-Inter in ottica terzo posto, va ancora al post-ds. Se Carli sembra correre da solo (l’alternativa rimane Gerolin), il club è orientato a dare seguito ai propositi di Sabatini. Tradotto: continuare a lavorare come se nulla fosse sino al 30 giugno. Ergo, toccherà a lui trovare sistemazione agli inevitabili ritorni che ostacoleranno il prossimo mercato giallorosso.
ESUBERI COSTOSI – Perché trovare sistemazione ai vari Iturbe, Doumbia e Ljajic non sarà facile. Come non sarà facile rinunciare ai 46 milioni che la Roma pensava di ottenere dalle loro cessioni. L’ivoriano da quanto si è trasferito al Newcastle ha giocato 29 minuti. Troppo pochi per sommare al milione di prestito, altri 10 per tenerselo. Sempre in Premier c’è il Bournemouth, ormai salvo, che sta valutando l’opportunità di continuare a puntare su Iturbe. Anche in questo caso il discorso è a dir poco in salita: sinora l’argentino ha racimolato appena 183 minuti senza segnare nemmeno un gol e nell’ultima partita si è accomodato addirittura in tribuna. La Roma dal suo prestito ha incassato 1.2 che difficilmente lieviteranno a 2.2 come speravano a Trigoria visto che i bonus sul rendimento del calciatore difficilmente verranno raggiunti. Sperare che il club inglese versi i 22 milioni per il riscatto, appare quindi fantascienza. Dulcis in fundo Ljajic. Che di dolce, in ottica romanista, ha ben poco. Perché l’Inter, dopo aver sborsato 1.75 milioni, di pagarne altri 11 per assicurarselo non ci pensa minimamente. Con l’aggravante che il serbo ha il contratto in scadenza nel 2017. Quindi, per non doverlo svendere, a Trigoria dovranno gioco-forza rinnovargli il contratto.