(R. Riverso) – Sorridendo. Così, Rudi Garcia ha risposto a tutti quei tifosi del Valencia che domenica scorsa lo hanno invitato a prendere in considerazione il trasferimento in Spagna: «Perché non vieni da noi?». E la verità è che non può essere una coincidenza il fatto che l’ex allenatore della Roma abbia deciso di concedersi una scappatella, per andare a vedere il derby valenciano, proprio quando le indiscrezioni su un possibile esonero di Gary Neville cominciano a diventare più fondate. E già, perché dopo la sconfitta contro il Levante di Giuseppe Rossi, il futuro del tecnico inglese è legato a filo doppio al ritorno degli ottavi di finale di Europa League di giovedì, quando i bianconeri dovranno rimontare la sconfitta rimediata a San Mamés contro l’Athletic Bilbao.
LA PAZIENZA DEL MESTALLA – Fino a questo momento, infatti, l’ottima relazione personale che lo lega al proprietario del Valencia, Peter Lim, ha permesso a Neville di superare indenne la sfilza di risultati negativi incassati dai bianconeri. Un’eventuale eliminazione in coppa, tuttavia, potrebbe definitivamente far precipitare la situazione perché, quattro mesi dopo l’esonero di Nuno Espiritu Santo, il Mestalla ha di nuovo perso la pazienza e il rischio “pañolada” è sempre più vicino. E del resto, bisogna davvero essere molto ottimisti per riuscire trovare una sola ragione per non esonerare l’inglese: «Non saprei proprio come difendere la nostra prestazione. Quello che abbiamo fatto è assolutamente inaccettabile», ha ammesso con il groppo in gola l’ex “red devils” subito dopo la sconfitta nel derby. Ed è per questa ragione che alle sirene che preannunciano l’arrivo di André Villas Boas, Jorge Sampaoli o Paco Jemez si è aggiunta, da domenica scorsa, anche quella che canta il nome di Rudi Garcia.