«Sono stato colto dalla sindrome di Stendhal: davanti ai capolavori mi commuovo e d’altra parte Totti è un’opera d’arte di ingegneria umana…». Si chiama Alessio Avallone, e il suo pianto in curva colto dalle telecamere dopo la doppietta del capitano giallorosso contro il Torino ha fatto il giro del mondo. Con le emozioni forti dell’Olimpico ancora da smaltire, Alessio, ventiduenne studente di ingegneria elettronica all’Università Roma Tre, racconta la magia di una serata da incorniciare.
«Non ero ancora nato – spiega mentre raggiunge Trigoria dove spera, ancora senza certezze, di incontrare il suo idolo – quando Totti ha esordito in serie A, ma è grande parte della mia vita, anzi la Roma è la mia vera fidanzata. Penso ancora che un punto d’incontro tra Totti e Spalletti si possa trovare, anzi si debba trovare, scrivilo tutto maiuscolo. Il contratto al capitano va rinnovato, poi sta all’allenatore gestirlo sul piano tecnico”.
Sì, ma come si fa? Per Totti impazzisce letteralmente una tifoseria, nei suoi confronti decisioni e valutazioni sono sempre viziate da qualcosa…
“È vero, ma si deve fare. Ho pianto dopo il rigore al pensiero che lui era riuscito a ribaltare la gara, nonostante tutto quello che dicevano, in due minuti. Quando ho visto spuntare quella gamba sul 2-2 non ci volevo credere, ho detto ‘Non è possibile, questo in pochi istanti minuti è entrato e ha fatto la differenza con l’età che ha’. E poi avevo già pianto l’altro anno al derby finito 2-2, dopo la doppietta avevo avuto la stessa reazione”.
Alessio, perdona la domanda: ma per una donna hai mai pianto?
“No, io non sono uno che piange per amore, con la mia ragazza storica non ho mai versato lacrime così spudoratamente. Quindi mi piace parlare della Roma come della mia ragazza perché i miei impegni, persino le mie spese sono per la Magica, tutti i miei guadagni sono tutti incentrati sulla Roma, quando ho dei soldi li spendo per biglietti per lo stadio, abbonamenti, magliette…”.
Sì, ma non ti pare eccessivo?
“Onestamente no, ieri stavo nella curva sud laterale, nel settore che non fa mai sciopero accanto alla Monte Mario, quando Totti ha segnato il secondo gol mi è partita questa emozione, non riuscivo più a fermarmi e poi è successo quello che è successo. Io stavo allo stadio con il mio migliore amico, Federico, sono tre anni che condividiamo l’abbonamento. Io ho un problema alla caviglia e sono rimasto fermo a fare il video, lui in quel momento è completamente impazzito, si vede anche nel mio video, è sceso giù vicino alla vetrata che sta in fondo alla curva per andare il più possibile vicino a Totti, io sono rimasto lì da solo e vedendo tutta questa gioia è partito il pianto. Leggendo tanti commenti magari qualcuno dice ‘guarda questo, piange per una partita di calcio, magari non è neanche andato a votare’, ma per me la Roma va oltre la politica è davvero una fede, è come la famiglia”.
A proposito, come la pensano a casa?
“Tutti romanisti, ci mancherebbe: apprezzano”.
Fonte: ansa
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Aggiornamento ore 19.20 – Nel pomeriggio è arrivata la ricompensa per Alessio: il ragazzo infatti ha incontrato Francesco Totti a Trigoria con cui ha scambiato due battute. Il Capitano gli ha anche regalato una maglia autografata. Un momento che sicuramente il ragazzo non dimenticherà mai, come lui stesso ha dichiarato in un’intervista:
“Vedere il capitano che a 39 anni entra e in due minuti piazza quella zampata e fa subito gol e poi su rigore il raddoppio sono emozioni vere. Ma non sono cose nuove per me, mi capitò anche lo scorso anno dopo la doppietta nel derby. Per me Totti rappresenta tutto, ci sono nato con lui. Nella storia di Roma c’è sempre stato lui e vedere l’amore che gli dà la gente allo stadio, anche persone anziane e all’estero è speciale. Spero di poterlo vedere e abbracciarlo, magari scoppierò nuovamente in lacrime. Spero che con il Chievo, se non gli verrà rinnovato il contratto, i tifosi saranno presenti. Non posso immaginarmi l’ultima di Totti senza tifosi in Curva. La Curva Sud è il 12esimo uomo in campo. Il mio primo incontro con Totti avvenne nella sua scuola calcio. Io facevo il portiere nella sua società e il giorno dopo aver conquistato la scarpa d’oro Vito Scala mi chiamò per parare due calci di rigore al capitano. Uno me lo segnò e l’altro invece lo spedì alto con un cucchiaio”.
Fonte: Sky Sport
Di seguito altre dichiarazioni di Alessio:
“È stato non so se un pianto liberatori, di tutte le emozioni che avevo dentro, quando si parla di Roma non riesco a controllarle, quando ho visto il rigore non ci volevo credere, non mi rendevo conto neanche io in quel momento. Non mi vergognavo, ma mi chiedevo perché lo stessi facendo. Questo dimostra le emozioni che per me sono questo sport e quanto dedico a livello emotivo a questa squadra. L’invito a Trigoria? Non me l’aspettavo, ho fatto il giro del web, mi mandavano le foto gli amici, oggi mi ha svegliato mio fratello dicendo che sarei andato e non capivo perché… È stato emozionante, non sapevo cosa dire, io sono timido e lui più di me. Ci siamo dati la mano, ho visto che c’era la busta e ho capito che mi avrebbe dato la maglietta, ma per non far finire quel momento ho cercato di parlarci il più possibile, abbiamo scherzato sul gol, sul selfie, su tante cose. La cosa bella è poter parlare con una leggenda, con una persona che conta tanto, amando la Roma non posso non amare lui. Spalletti mi ha detto che sono stato la faccia dell’emozione che tutti i romanisti come lui e come me abbiamo provato, ho dimostrato un’emozione comune, abbiamo scherzato sulle partite, gli ho proposto di potergli dare una mano, scherzando. Cosa significa per me la Roma? Potrei parlarne per ore, è emozione, io lavoro e quel che guadagno lo spendo per la Roma, per dimostrare l’amore. Quando ho tempo libero gioco con la Roma guardo Roma TV, leggo sulla Roma. I miei pensieri sono focalizzati lì, ne parlo come fosse la mia ragazza”.
Ecco uno stralcio del dialogo tra Alessio e Totti.
Totti: “Ti sei ripreso?
Alessio: “Tu già mi hai fatto piangere un’altra volta, con la doppietta al derby”
Totti: “Solo con le doppiette, eh (ride, ndr)”.
Fonte: Roma Tv