Le parole di Luciano Spalletti in diretta dalla sala stampa dell’Olimpico dopo Roma-Torino:
“Se non la sapete la prima domanda la suggerisco io…” (ride)
La Roma è un po’ in debito di ossigeno?
“In parte è così, è una condizione che arriva dalla testa. Abbiamo bisogno di entusiasmo, di calore per fornire prove di qualità. Quello che è successo quando è entrato Francesco all’ultimo, l’Olimpico si è stretto in affetto. Se si gioca in un clima con i ragazzi che non si ritrovano cambia molto e si può dire tutto. Lunedì sono sicuro faremo una buona partita, stasera il Torino aveva una corsa eccezionale, 4-5 fuori dal normale. Abbiamo fatto scelte all’inizio che non hanno pagato, ho lasciato Keita davanti alla difesa, Perotti non arrivava mai davanti, hanno palleggiato e hanno messo la partita nel modo più corretto. Nella ripresa abbiamo cambiato, ma i loro due attaccanti hanno fatto una partita stratosferica”.
I quattro minuti e mezzo di Totti hanno salvato la Roma. Manolas nell’esultanza andava verso di lei?
“Il gol di Francesco è un gol che fa un campione, c’ha messo 15 secondi, è andato la tra le belve. Quelle scelte lì le fa chi ha qualcosa di telecomandato, soltanto lui le sa fare. Quando ha segnato lo stadio ha subito entusiasmo come la squadra, l’ho messo un po’ tardi. Manolas ce l’aveva con me? Forse ha reagito così perché aveva fatto il fallo da rigore prima, io non c’entro nulla”.
Quanto l’evidenza dei fatti potrebbe vincere sull’età di Totti e chiederle di restare un anno e a Pallotta di avallare questa scelta?
“Il suo ingresso ha cambiato molto per la classifica e gli obiettivi di campionato. Si possono riprendere tutte le mie interviste, io quando ho incontrato Francesco gli ho detto quelle che sono le mie idee, io gli do una mano per ciò che vuole fare. Il suo comportamento corretto stimola la squadra, è una risorsa. Io voglio vederlo felice, ma è un problema: quando rispondi sembra che tu sia contro, ma io lo utilizzo e quando fa gol è ciò che spero che faccia per andare in Champions. Se mi dice che vuole fare il calciatore lo dico al presidente e mi schiero con lui”.
Ci vogliono le giocate per vincere. Aspetta un po’ troppo per affidarsi alle giocate?
“Avevo delle motivazioni stasera. Quando la squadra sta negli spogliatoi io sto sotto, Francesco mi ha chiesto se faceva bene a fasciarsi le caviglie e gli ho detto di sì. Il Torino era in ottima forma, ha ritrovato entusiasmo, mentre la nostra squadra non si trova a proprio agio in certe situazioni, meglio quando c’è l’attenzione del pubblico, la curva piena. Se si avesse lo stadio pieno vi farei vedere la vera Roma”.
L’assenza di stadio pieno è una scusa?
“Mi pare che qualche partita l’abbiamo vinta. Andando a vedere da dove siamo partiti è un buon risultato, ho conosciuto un po’ i miei calciatori, hanno bisogno del supporto. Alcuni non hanno una personalità fortissima, hanno bisogno dell’affetto intorno a loro”.
Redazione GGR