(G. Piacentini) – Per raggiungere quota 3.000 minuti in stagione – obiettivo già superato da Kostas Manolas, Lucas Digne e Wojciech Szczesny – Radja Nainggolan dovrà aspettare la gara del 17 aprile contro l’Atalanta. Gliene mancano solo 15, visto che è fermo a quota 2.885 perché un intervento durissimo di Hoedt lo ha costretto ad abbandonare in anticipo il derby. Lunedì sera all’Olimpico, contro il Bologna, Nainggolan non ci sarà. Colpa del cartellino giallo che, contro la Lazio, Banti gli ha sventolato in faccia per proteste nel primo tempo (aveva chiesto l’ammonizione di un avversario dopo aver subito un fallo) e che ha fatto scattare la squalifica. L’assenza del centrocampista belga, che ha sfruttato i due giorni di riposo concessi da Spalletti per andare a Montecarlo in compagnia di Manolas, è quasi un inedito in questa stagione: con Rudi Garcia in panchina è mancato solo per squalifica nella gara contro il Chievo (3-3, la penultima del tecnico francese sulla panchina giallorossa) e per turnover in quella di Coppa Italia contro lo Spezia, un match che la Roma avrebbe dovuto vincere anche senza di lui.
Con Spalletti è andata nello stesso modo: sempre presente, ad eccezione della gara contro la Sampdoria (saltata per squalifica dopo l’espulsione rimediata contro il Sassuolo) e quella di ritorno contro il Real in Champions (era a Madrid con la squadra, ma non ha giocato per un problema agli adduttori). La morale, insomma, è facile da comprendere: qualunque sia l’allenatore, Nainggolan va sempre in campo, a meno che non sia infortunato o squalificato. Con Spalletti, poi, ha ritrovato anche la via del gol che sembrava aver perso, realizzandone 3 in 11 partite in campionato e confermando di essere uno dei centrocampisti più completi della serie A.
Non è un caso, infatti, che su di lui si sia posata l’attenzione dei migliori club europei. In Inghilterra, ad esempio, sono convinti che Antonio Conte lo abbia messo ai primi posti nella lista dei rinforzi per il Chelsea presentata a Roman Abramovich, che sembra pronto a presentarsi a Trigoria con un’offerta irrinunciabile per provare a portare via a Spalletti uno tra lui e Pjanic, su cui ci sono anche il Manchester City e il Paris Saint-Germain. Nainggolan, recentemente, ha ammesso di trovarsi benissimo a Roma ma che, se arrivasse una proposta da un top club, avrebbe il dovere di ascoltarla. Una risposta fin troppo onesta, in un mondo del calcio abituato all’ipocrisia, che ha creato anche qualche malumore nella tifoseria giallorossa, che ormai da tempo lo ha eletto a idolo.
Lunedì sera Spalletti dovrà sostituirlo e, per sua fortuna, le alternative non mancano. Contro la Lazio, un po’ a sorpresa, al suo posto ha fatto entrare Iago Falque e non, come ci si aspettava, Daniele De Rossi. Una mossa che difficilmente sarà ripetuta dal primo minuto contro la formazione di Donadoni. Il sostituto naturale sarebbe quindi il centrocampista di Ostia, anche se non è del tutto da escludere l’ipotesi Kevin Strootman. L’olandese in questa stagione ha giocato solo 12’ minuti contro il Palermo e uno contro l’Udinese. Scalpita per giocare titolare. Contro il Bologna potrebbe essere arrivato, finalmente, il suo momento.