(L. Valdiserri) – Tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte; 11 gol segnati e 13 subiti. Il derby non è la partita preferita di Luciano Spalletti, tenendo presente che la sua Roma è stata spesso più forte della Lazio che andava a incontrare. Un ruolino di marcia buono ma non buonissimo, soprattutto se paragonato con quello di allenatori che hanno lasciato un ricordo meno entusiasmante nella maggioranza dei tifosi giallorossi: Claudio Ranieri, per esempio, ha vinto tre derby su tre (5 gol fatti e uno solo subito) e Rudi Garcia è rimasto imbattuto in cinque stracittadine (tre vittorie, due pareggi, 8 gol fatti e 3 gol subiti). Il ricordo più bello dei derby targati Luciano Spalletti è sicuramente quello del 26 febbraio 2006, quando la Roma battè 2-0 la Lazio, con goldi Taddei e Aquilani, raggiungendo le undici vittorie consecutive e consolando Francesco Totti che si era appena infortunato (rottura del perone della gamba sinistra) per un’entrata dell’empolese Vanigli. È stata anche l’unica volta che la Roma di Spalletti ha vinto «in casa» della Lazio. Nelle altre tre occasioni sono arrivate altrettante sconfitte.
Questo il dettaglio, stagione per stagione: pareggio 1-1 e vittoria 2-0 nel 2005-06; sconfitta 0-3 e pareggio 0-0 nel 2006-07; vittoria 3-2 e sconfitta 2-3 nel 2007-08; vittoria 1-0 e sconfitta 2-4 nel 2008-09. Questo è il passato. Ma come affronterà Spallettiil derby del suo ritorno sulla panchina giallorossa? Il vero dubbio è se sceglierà il cosiddetto «attacco leggero» – con El Shaarawy, Perotti e Salah – oppure se schiererà dal primo minuto Dzeko. Nelle partite che Spalletti riteneva tatticamente più difficili, come Fiorentina e Inter all’Olimpico e Empoli in trasferta, la scelta è stata tenere il centravanti bosniaco in panchina. Ma come considera Spalletti «questa» Lazio,ottava in classifica e 18 punti sotto la Roma? E come sfidare l’assoluta emergenza difensiva dell’avversario, che ieri ha addirittura provato in allenamento Mauricio terzino destro? L’impressione è che la Lazio abbia un’arma tattica sola per mettere in difficoltà la Roma: chiudersi a riccio e cercare di ripartire negli spazi, con Felipe Anderson (o Balde Keita) e Candreva come guastatori. I biancocelesti, da qui a fine stagione, hanno soltanto il derby per farsi perdonare almeno in parte la stagione senza risultati.
La Roma si è allenata ieri mattina a Trigoria e Salah e Florenzi, rientrati per ultimi dai ritiri delle nazionali, hanno lavorato regolarmente in gruppo. Lo ha fatto anche De Rossi, che sembra aver superato i problemi alla schiena che lo avevano limitato nei giorni scorsi. Hanno svolto invece una seduta differenziata Vainqueur, per un risentimento muscolare all’adduttore sinistro e Uçan, a causa di una botta alla caviglia sinistra.De Rossi è l’altra «variabile» importante in vista della sfida di domenica pomeriggio. Giocherà lui o Seydou Keita? DDR garantisce più filtro, il maliano più circolazione di palla. Per questo sembra ancora favorito. Contro una Lazio chiusa sarà importante spostare il pallone velocemente. Da capire anche il ruolo di Miralem Pjanic: conPerotti ha meno spazi per fare il trequartista e potrebbe anche giocare vicino aNainggolan in un 4-2-3-1 con Dzeko titolare, in questo caso senza De Rossi e Keita contemporaneamente. Una squadra troppo sbilanciata?