(D. Stoppini) – Se finisci sotto il confine dell’autostima, hai due possibilità: aggrapparti o lasciarti andare. Leo Castan si è aggrappato. Il confine è stato Roma-Verona, 17 gennaio. Poi il dubbio. La possibilità di tornare in Brasile. E una telefonata dell’amico, fine febbraio: «Proviamo questa strada». Leo s’è fidato. E ha iniziato la risalita. Ora, 16 mesi dopo l’intervento al cervelletto, vede la luce. Nel derby è tornato tra i convocati: non un gentile omaggio, qualcosa è cambiato.
MORALE ALTO – Castan, tramite il gruppo Sport Health, si è affidato da un mese e mezzo a Giulia Simonetti, dottoressa in Scienze Motorie, e al suo «allenamento funzionale neuromuscolare»: una seduta a settimana, a volte due, di poco più di un’ora, lavoro supplementare rispetto a quello di Trigoria. L’obiettivo? Superare le difficoltà di controllo del corpo, in particolare della parte sinistra, dominante per un mancino. In soldoni, è come se il brasiliano dovesse riorganizzare il lavoro tra il comando del cervelloe la risposta del corpo, per tornare a compiere un gesto naturale. Immaginate un ragazzo che impara a guidare e ogni volta che entra in auto deve pensare a tutto quello che deve fare: con il tempo tutto diventa automatico, la cintura di sicurezza, la marcia, la frizione… «Lavoriamo per ridurre la velocità di reazione — racconta Simonetti —. Lui mi mostra il gesto tecnico da migliorare, gli spostamenti o il colpo di testa. Io lo scompongo e lo ricompongo finché non lo memorizza». La prima fase è completata: «Il mio metodo (BodyFit, ndr) si basa su coordinazione, equilibrio, Core Ability, ovvero la stabilità della parte centrale del corpo in movimento, spesso su una gamba sola. Leo ha capito che, se c’è da fare un intervento di piede, è tutto il corpo che deve partecipare. I compagni gli hanno fatto i complimenti, si allena con più controllo, il peggio è passato». Il tutto a ritmo di musica. «La sceglie lui, di volta in volta. Ha una forza d’animo incredibile». E chissà che non gli capiti l’occasione di farlo vedere in campo.