Kostas Manolas rappresenta il presente e il futuro della Roma, ma nonostante le ultime prestazioni non siano state all’altezza di fama e rendimento stagionale, il greco continua ad essere appetito dai club di mezza Europa: dalle inglesi Arsenal, Chelsea e Manchester United, passando poi per le tedesche Bayern Monaco e Borussia Dortmund, in tanti vorrebbero il difensore, ormai a 25 anni nel pieno della sua carriera. Luciano Spalletti, dal canto suo, non vuole privarsene, lo considera il punto fermo della difesa e considera la sua velocità determinante per il reparto, nonostante un carattere forte che ha portato tecnico e giocatore a qualche vivace discussione più di qualche volta.
L’ultima, a Bergamo, ma lì Spalletti ce l’aveva col mondo intero e lo stesso Manolas non era serenissimo, come già gli era successo in vari spogliatoi d’Italia, vedi quello di Torino (sponda granata) nel girone d’andata, quando per calmarlo e convincerlo che ormai era inutile protestare con l’arbitro per il rigore concesso contro c’erano voluti il d.s. Sabatini e almeno tre suoi compagni. E poi quanto successo mercoledì all’Olimpico, sempre con il Torino, quando quell’esultanza isterica dopo il gol del pareggio sembrava proprio dedicata al tecnico.
Manolas con la Roma ha disputato 82 partite, dovesse scendere in campo nelle prossime 3 i giallorossi diventerebbero la squadra con cui ha disputato più partite in carriera (84 con l’Aek Atene). Come minuti, proprio contro il Torino, ha già superato l’Aek (7.074 contro 7.000), come gol siamo invece lontani (6 con i greci, 2 con la Roma), migliorato, e di molto, anche il rapporto con i cartellini gialli (13 ora contro 22). In questa stagione ha saltato soltanto, tra campionato e Champions, la partita contro il Sassuolo, non fare gli Europei gli consentirà di riposarsi e, magari, rilassarsi un po’.