Quello che c’è da capire davvero è che ruolo alla fine abbia Diego Perotti nella Roma di Spalletti. E, da regista, ha le idee chiare anche su quello che deve fare la Roma da qui alla fine della stagione: «Dobbiamo continuare a credere nel secondo posto, l’obiettivo è quello di avvicinarsi al Napoli in vista dello scontro diretto del 25 aprile».
Del resto Perotti è uno forte di testa: «Sappiamo che non dipende da noi, dobbiamo sperare che il Napoli perda dei punti, cosa che invece noi non possiamo più permetterci. Stiamo giocando bene, anche se veniamo dal pareggio contro il Bologna. In casa non sono più possibili passi falsi. Tra l’altro, dobbiamo comunque tenere a debita distanza anche l’Inter». Che poi stasera se la vedrà proprio con il Napoli e magari potrebbe fare anche un piccolo regalo alla Roma. A patto, però, che i giallorossi facciano il loro dovere, riuscendo a superare l’Atalanta. «Giocare a Bergamo non è mai semplice, è un campo caldo e loro hanno bisogno di punti. Ma a noi serve la vittoria, soprattutto perché giocheremo essendo a conoscenza del risultato delle nostre avversarie».
Ed a Bergamo – scrive la Gazzetta dello Sport – potrebbe tornare a giocare alle spalle di Dzeko: «Quando gioca lui i difensori centrali sono costretti ad essere più statici, a preoccuparsi di Edin — continua Perotti — Quando ci sono io, invece, hanno più libertà e noi dobbiamo coprire maggiormente». Su Higuain: «Ad oggi è il giocatore più forte della Serie A, ma non potrebbe che essere così. Quando uno segna 30 gol vuol dire che ha inciso tantissimo. Noi non abbiamo un bomber da 30 gol a stagione, ma tanti giocatori che possono segnare tanto». E poi c’è Spalletti, un martello pneumatico anche su Perotti: «Un tecnico esigente, che chiede sempre di più e che vuole che ci si alleni al 100%. Questo, però, poi si vede in campo: uno gioca come si allena…».