(C. Zucchelli) – Un record. E pure un altro. Mai, in carriera, Mohamed Salah era arrivato a segnare 13 reti complessive in una stagione, visto che nel 2013-14, tra Basilea e Chelsea, si era fermato a 12. Un bottino importante, quello dell’egiziano, che magari gli farà passare l’amarezza per un primato che sicuramente poco gli ha fatto piacere: erano dieci e più anni che un calciatore non colpiva tre legni nella stessa partita, Arturo Di Napoli in Messina-Sampdoria del 2 ottobre 2005.
FATTORE OLIMPICO – A quel tempo Salah era poco più che ragazzino, guardava la Serie A e la Premier sognando il grande calcio, ora ha numeri importanti che lo pongono al vertice della classifica dei marcatori stagionali della Roma. Dodici reti in Serie A, una in Champions League, 5 reti nelle ultime 4 gare casalinghe, segno che ora è capace di fare la differenza anche quando la Roma fa la partita e non solo quando, come succedeva con Garcia, ripartiva in contropiede approfittando degli spazi lasciati dagli avversari. Due terzi dei gol realizzati li ha fatti in casa, dimostrando una confidenza con la porta avversaria che in 15 mesi italiani, tra Roma e Fiorentina, lo ha portato a segnare 22 gol in 62 gare, mentre al Basilea, in 79 incontri, era arrivato a 20.
FIDUCIA SPALLETTI – Da Montella a Spalletti, passando per Garcia, Salah (ieri alla cena dell’Airc, in cui ha detto: «Farò il massimo per voi tifosi») è stato un punto fermo per tutti e tre i tecnici incontrati in Italia. A volte la sua anarchia tattica li ha fatti infuriare (soprattutto Montella), ma la disponibilità al sacrificio che tutti gli riconoscono, e che il suo attuale tecnico ha ben evidenziato in una conferenza stampa di qualche tempo fa, ne ha fatto in fretta dimenticare i difetti. Spalletti dal suo arrivo a Trigoria lo ha chiamato «campioncino» e ha deciso di dargli fiducia e allenamenti tattici specifici, venendo ripagato con 7 reti e 5 assist. Non solo: da quando la Roma ha cambiato allenatore Salah ha giocato sempre dal primo minuto, sia in campionato che in Champions.
DA LULIC A MIRANTE – Archiviati i pali contro il Bologna e archiviato anche il brutto fallo di Lulic nel derby d’andata che gli ha provocato la lesione dei legamenti della caviglia, da 4 mesi non salta una partita (l’ultima il 5 febbraio contro il Torino, quasi un girone fa), eppure la condizione atletica continua ad assisterlo. Ieri ha pubblicato sui suoi social una foto con Totti dopo il gol, subito dopo aver segnato «Momo» ha indicato il capitano, con cui vorrebbe giocare più spesso, magari per ripetere certe situazioni che in allenamento riescono ad occhi chiusi.