La partita – riporta la Gazzetta dello Sport – è appena finita, la Roma ha lasciato sul campo molte delle possibilità di agganciare il Napoli. Tensione altissima. Spalletti è furibondo. Urla, alza i toni. E rimprovera i giocatori con frasi del tipo «non si vincete mai, sono 10 anni che fate figure di m… e che sopporto certe combriccole».
Gli sguardi sono bassi. Totti non ci sta. E risponde, probabilmente sbagliando i modi. Spalletti si volta e gli dice: «Zitto tu, che vai in giro per le camere a giocare a carte alle 2 di notte». Il riferimento dell’allenatore è a una serata pre-partita che, sul piano degli orari, non sarebbe stata la migliore possibile per un ritiro, a maggior ragione prima di un match che si gioca alle 12.30. I toni si alzano ancora di più. E vengono ascoltati anche da chi è fuori dallo spogliatoio della Roma, avversari e dipendenti dell’Atalanta. Ma la cosa non degenera: inizialmente c’è chi parla di un contatto fisico tra i due, ma in realtà gli animi dei protagonisti sarebbero stati placati anche dall’intervento di alcuni calciatori. In serata Spalletti, oltre tre ore dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico e che sono arrivate conferme di ogni tipo, ha voluto comunque dare la sua versione dei fatti: «Ho atteso i calciatori nello spogliatoio e ovviamente ho avuto delle cose da dire visto che non ero contento di come era andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o peggio un confronto fisico con chiunque dei calciatori. Io non metto le mani addosso ai miei giocatori».