(M. Cecchini) – A pensarci bene, fra Agatha Christie e un giudice in piena attività, la differenza resta grande. Se per la scrittrice inglese «tre indizi fanno una prova», per la magistratura affastellare indizi non equivale alla «pistola fumante». Detto questo, proprio per il sovrapporsi di piccoli particolari, ieri all’Olimpico si respirava aria diversa intorno a Totti. L’impressione è che, dalla doppietta contro il Torino a Trigoria e a Boston si percepisca la difficoltà in questo momento a rinunciare al capitano, che si aspetta il rinnovo, nonostante delle resistenze ancora ci siano.
PALLOTTA STUDIA – Ad esempio, le parole distensive del numero dieci giallorosso rivolte sabato all’ambiente sono state accolte positivamente. È parso anche al club un segnale di non voler forzare la mano da parte sua, in un momento mediaticamente di grande forza. Non solo. Anche il d.s. Sabatini dopo il gol di Bergamo aveva detto: «La proprietà ha preso una decisione, ma poi il campo sta dicendo altro». E allora le parole del il d.g.Baldissoni sono state interpretate come se non tutti i giochi fossero fatti. «C’è un discorso aperto fra il presidente e Francesco. Presto ci sarà una comunicazione». Quale? Questo il ragionamento di tutti gli addetti ai lavori. Un comunicato unilaterale di addio a Totti sarebbe preso male da una piazza ancora innamorata di Totti; un comunicato congiunto in cui si annuncia che il capitano è pronto a diventare dirigente viene escluso dall’entourage del capitano che assicura: vuole continuare a giocare. Resta allora l’ipotesi della comunicazione di rinnovo, che apra le braccia al popolo giallorosso, tanto più che domani si aprirà una campagna abbonamenti già abbastanza tesa per la questione degli ultrà e laCurva Sud. Non basta. In società c’è anche chi ha pronto un piano comunicazionale per far vivere al mondo del calcio l’ultimo anno del giallorosso più forte di sempre. Vediamo anche cosa racconterà sul tema Alex Zecca (oggi di ritorno a Boston) al presidente suo amico.
SPALLETTI APRE – In questo clima, anche Spalletti trova una comunicazione più cortese. «Francesco fa sempre comodo. Lo fa anche solo per 15’ o 20’. Se entra in campo con la volontà di cambiare la partita, il suo contributo è sempre importante. La squadra ne ha un beneficio anche mentale». Addirittura rivela: «Avevo pensato di farlo partire titolare». Dato per scontato che sia vero, quasi una rivoluzione copernicana rispetto a 9 giorni fa, quando la Roma giocava a Bergamo.
LA SQUADRA – A percepire la differenza, poi, è sopratutto la squadra. Nainggolan dice: «Tutti amano Francesco e con lui lo stadio diventa una bolgia. Così, come l’altra volta, i tifosi ci hanno dato una scossa».
AL JAZIRA ASPETTA – Comunque, se Pallotta non volesse cambiare idea, segnaliamo come la trattativa con l’Al Jazira vada avanti, tant’è che ieri uno dei mediatori ha scritto parlando di Totti: «Abu Dhabi coming soon». D’altronde, per uno che nelle ultime 4 partite di Serie A ha una media realizzativa di un gol ogni 24 minuti, in tanti sarebbero pronti a fare ponti d’oro.