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GAZZETTA GIALLOROSSA L’agghiacciante ed inascoltato appello di Spalletti: “Questa Roma non ha carattere”

Spalletti
Spalletti

(di Keivan Karimi) – Tutta la sera di mercoledì a parlare di Francesco Totti, delle sue commoventi prodezze, di un futuro che deve forzatamente essere ancora da numero 10 della Roma. Ed intanto si nascondeva la polvere sotto il tappetto, o meglio nessuno faceva caso all’appello evidentemente inascoltato di Luciano Spalletti, tecnico giallorosso che caso Totti a parte deve confrontarsi con un gruppo in calo evidente, incapace di sovrastare squadre praticamente già salve e inferiori come Bologna, Atalanta e Torino, perdendo punti decisivi nella corsa al secondo posto.

Il mister giallorosso, nel marasma della conferenza post-partita dell’Olimpico, mercoledì notte ha dato un accenno di allarme che nasconde un problema che la Roma si porta dietro da tempo: “Sto imparando a conoscere i miei calciatori, alcuni di loro hanno bisogno di supporto e stima, non hanno una personalità forte per governare certe situazioni di difficoltà“. Un richiamo ai tifosi, spinti ad esortare la Roma certo, ma soprattutto un giudizio agghiacciante sul valore mentale e caratteriale della sua rosa. Spalletti sta capendo che molti elementi titolari della sua squadra non sono in grado di sopportare la pressione di questa piazza.

Un problema spesso nascosto del quale si è preso carico anche Rudi Garcia, il quale ne ha fatte le spese per proprie mancanze ma anche perché in difficoltà nel gestire un gruppo spesso indolente, timido, scarsamente grintoso. Idem nella Roma attuale, per la serie quando vanno bene le cose sono tutti perfetti, appena spuntano delle difficoltà fisiche, tecniche e di atteggiamento si va tutti, o quasi, nel pallone. E’ successo a Bergamo sul 2-0 per i giallorossi, è successo contro il Torino, gara ripresa per i capelli da quei pochi uomini di valore oltre che tecnico anche mentale e un fenomeno col 10 sulle spalle.

Al momento la Roma si regge sulla voglia di Radja Nainggolan, la leadership di Diego Perotti, l’insistenza sfrontata di Alessandro Florenzi. Loro sono le certezze a livello di carattere, gli altri sono calciatori dalle qualità tecniche enormi ma dall’indole retrattile. Basti pensare a Miralem Pjanic, da sempre accusato di non saper mai prendere per mano la squadra, o Kostas Manolas che di grinta ne ha da vendere ma spesso incappa con incertezze e nervosismi non proprio da primo della classe. Va cambiata la base mentale di una squadra che anni fa poteva contare sulla forza di Benatia, Castan, Balzaretti, Strootman, lo stesso Totti, tutti fenomeni dentro e fuori dal campo che oggi per vari motivi non riescono a dare il 100% alla Roma. Un appunto a Walter Sabatini, sempre che resti lui il d.s. giallorosso la prossima estate: prima di provare a rinforzare la rosa con colpi costosi, si accerti che stia acquistando calciatori di valore, soprattutto in testa e negli attributi.

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