(P. Liguori) – Luciano Spallettifu scelto come allenatore della Roma il 22 maggio 2005, negli spogliatoi dello stadio di Bergamo, al termine di una drammatica partita Atalanta-Roma. La partita la vinse la Roma, guidata da Bruno Conti, grazie a un gol di Antonio Cassano. Atalanta in B e giallorossi matematicamente salvi. Nessun tifoso dimentica quel giorno, perché da allora iniziò un lunghissimo periodo lontano dai bassifondi, con tanti secondi posti e alcune Coppe. Pochi sanno che negli spogliatoi, oltre a festeggiare lo scampato pericolo, la Triade Rosella Sensi, Daniele Pradé e Bruno Conti decise di rifondare la squadra con Spalletti. Luciano fu in ballottaggio fino all’ultimo con l’allenatore che aveva sconfitto, Delio Rossi.
Oggi la Roma gioca una partita decisiva per la corsa al secondo posto e per la difesa del terzo. Lo scontro diretto con il Napoli sarà definitivo e sarà con Higuain in campo, ma se oggi non vince la Roma rischia. Intanto i tifosi giallorossi avrebbero diritto ad un risarcimento per danni. Chi aveva detto e scritto che Francesco Totti era finito? Non vediamo mani alzate. Chi aveva detto: va in campo sempre il migliore, il più in forma? Luciano nostro. E chi era allora quel Capitano che abbiamo ammirato all’Olimpico? Un ologramma, come in Guerre Stellari? Non siamo tecnici, ma chi ha visto il calcio da oltre mezzo secolo qualcosa ricorda. Smettiamo con le sciocchezze e pensiamo a vincere: il football si gioca con la Palla, non solo con la Pallotta. Con tutto l’affetto possibile.