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IL MESSAGGERO Mainetti: “Lui è Checco Robot”

Gabriele Mainetti
Gabriele Mainetti

(G. Satta) – Totti come Jeeg Robot, il personaggio dotato di superpoteri e pronto a salvare il mondo, interpretato da Claudio Santamaria nel fortunato film di Gabriele Mainetti? L’idea ha preso piede all’indomani della spettacolare doppietta del Capitano contro il Torino. E trova entusiasticamente d’accordo anche il regista. «L’accostamento mi sembra pertinente e mi riempie di orogoglio», esclama Mainetti, 39 anni, romano e romanista appassionato, autore del film dell’anno: Lo chiamavano Jeeg Robot, sua opera prima, ha infatti conquistato il box office, vinto 7 David di Donatello e da ieri ha raddoppiato il numero di sale a furor di spettatori. «Il Capitano è un supereroe e con le due reti finali ha salvato la partita. Ma l’ho sempre saputo che aveva una marcia in più», dice Gabriele.

Quali sono i superpoteri di Totti?
«La tecnica superlativa, innanzitutto. Un coraggio unico al mondo. E l’amore per il gioco di squadra: ha sempre lavorato per gli altri, non solo im campo ma anche fuori: sono tantissime le attività benefiche che lo vedono protagonista, senza clamori o pubblicità. Totti ha inoltre dimostrato fedeltà assoluta alla Roma. Non ha mai pensato di abbandonarla. E poi ha un grande cervello».

Jeeg Robot-Enzo Ceccotti, il personaggio interpretato da Santamaria, ottiene i superpoteri dopo un bagno fortuito nel Tevere. E Totti dove li ha presi?
«Secondo me li ha succhiati direttamente dalla Lupa di Roma!».

E cos’ha in comune il Capitano con il supereroe del suo film?
«La voglia prepotente di andare in soccorso dei più deboli e il fatto di essere romano di Roma. Jeeg Robot è un supereroe che vive a Tor Bella Monaca, Francesco è un personaggio che va al di là del calcio: è il simbolo stesso della città. Per questo merita il massimo rispetto, da parte di tutti e in ogni occasione».

Si riferisce alla polemica con Spalletti?
«Capisco che il Mister voglia far funzionare la squadra, ma il calcio è uno sport spettacolare che viene guardato da milioni di persone. E se i tifosi reclamano Totti a gran voce, non si può far finta di niente: bisogna assolutamente tenerne conto».

Dopo l’exploit contro il Torino, secondo lei cambierà qualcosa nel destino del campione?
«Penso che il Capitano verrà rispettato ancora di più».

Lei lo ha mai incontrato?
«Purtroppo no, mi sono accontentato di ammirarlo da lontano e fare il tifo per lui. Sarebbe un sogno potergli stringere la mano, ma tempo che rimarrei paralizzato dall’emozione».

E se le capitasse di trovarselo davanti, che cosa gli direbbe?
«Lo inviterei a fare un bagno nel Tevere, così potrebbe continuare a segnare per altri dieci, venti anni. Ma a pensarci bene Totti non ha bisogno di ulteriori superpoteri perché è già al di fuori della norma. E’ immortale. E’ Highlander».

Santamaria sogna di girare il seguito del vostro film con Totti al suo fianco: è un’ipotesi che affascina anche lei?
«Magari riuscissimo a farlo! Sarebbe fantastico. A dire la verità avevo pensato di coinvolgere il Capitano già mentre giravo Jeeg Robot».

Davvero? E cosa gli avrebbe fatto fare?
«Avrei voluto che comparisse nella scena dello stadio e interagisse con Santamaria. Ma non è stato possibile perché gli impegni della Roma erano incompatibili con la lavorazione del film. Peccato».

E ora, dopo la valanga di premi e i grandi incassi, cosa aspetta il suo supereroe?
«Porterò il film a Tokyo con Santamaria. Ci sarà anche il fumettista giapponese Go Nagai, l’inventore di Jeeg Robot, Mazinga e tanti altri supereroi. E’ entusiasta del nostro lavoro e ha voluto accompagnarci».

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