(M. Ferretti) Quel venerdì, era il 20 settembre di tre anni fa, solo sorrisi, abbracci e baci. Da una parte Francesco Totti, in maniche di camicia; dall’altra James Pallotta, in giacca ma senza cravatta. «Ma c’è l’inchiostro?», scherzò il capitano quando il presidente della Roma gli diede la penna per autografare il nuovo contratto, scadenza 30 giugno 2016. «Il rinnovo di Francesco non è mai stato in discussione, resterà per sempre con noi», il virgolettato del bostoniano; «Ringrazio il presidente per questo sospirato contratto…», la replica vagamente polemica di Totti. Che prima del brindisi e della foto ricordo, nella gremita sala conferenze-stampa del Bernardini aggiunse altre due cosette: «Realizzo il sogno di ogni bambino romano e romanista, cioè giocare a vita con la Roma».
QUESTIONE DI FISICO – Non aveva fatto i conti, Francesco, con il suo fisico: in quei giorni di settembre mai immaginava che avrebbe continuato a giocare oltre i 40 anni. E che quel sogno era a tempo determinato. Per coronarlo fino in fondo, servirebbe il settimo contratto della sua carriera. Il primo, con Franco Sensi, è datato 1996 (circa 60 milioni delle vecchie lire all’anno), il secondo venne firmato nel 2001 (da 8 a 12 miliardi a stagione nel quinquennio), il terzo nel 2005 (quasi 5,5 milioni di euro) e il quarto nel 2009 (circa 4,5 milioni), prima di quello del 2013, con l’aggiunta di un contratto quinquennale da dirigente già firmato con stipendio da 600 mila euro l’anno. A giudicare dalle indiscrezioni che rimbalzano tra Trigoria e Boston, la settima firma potrebbe/dovrebbe essere questione di ore.
L’8 MAGGIO DI SPALLETTI – Fosse confermato questo, la partita dell’8 maggio contro il Chievo non sarebbe l’ultima del capitano all’Olimpico con la maglia giallorossa. Sotto questo aspetto, la società ha il dovere di fare chiarezza al più presto perché il tifoso della Roma ha il diritto di sapere – prima possibile – se prendere o meno appuntamenti per il pranzo di quella domenica, dato che la gara è in programma alle ore 12,30. A giudicare da quanto accaduto nelle ultime settimane allo stadio ogni volta che Totti è entrato in campo, il richiamo del capitano è (ancora) molto forte. Alla Roma l’hanno capito e trasmesso al presidente. «Contro il Napoli la penultima di Francesco a Roma? Chiedetelo a Pallotta», la domanda/risposta di Luciano Spalletti domenica scorsa. Al presidente della Roma sarebbe interessante fare anche un’altra domanda: «Quella contro il Chievo sarà l’ultima partita della Roma all’Olimpico con Spalletti in panchina?». Mister Jim, oggi, non saprebbe rispondere.