(F. Schito) «Chi non c’era e chi non tifa non può capire». Le lacrime del tifoso giallorosso Alessio Avallone hanno fatto il giro d’Italia. Una reazione istintiva davanti alle ultime due magie di Francesco Totti che hanno ribaltato la sfida conl Torino. Dopo l’invito della società, che gli ha permesso di incontrare il suo idolo a Trigoria, il 22enne racconta tutte le sue sensazioni, provando a sfatare una delle frasi più ricorrenti di queste ore: «Non capisco chi dice che non si può piangere per una partita di calcio, mi era successo anche dopo la sua doppietta nel 2-2 dello scorso anno contro la Lazio. È troppo semplice sminuire quello che può rappresentare per un tifoso. In quel momento ho provato una gioia malinconica nel vederlo ancora capace di farci sognare nonostante tutto quello che sta succedendo in questi giorni. C’erano tanti pensieri che si accavallavano e non riuscivo a smettere di piangere». L’incontro è stato altrettanto emozionante: «Mi aspettavo di essere più intimorito ma è una persona molto timida, ho cercato di parlargli il più possibile.È stato bellissimo vederlo con una maglia tutta per me. Gli ho chiesto del rinnovo ma ha preferito non sbilanciarsi. Ho parlato anche con mister Spalletti, mi ha detto che le mie lacrime hanno rappresentato l’emozione di tutti i tifosi romanisti».
Alessio non ha dubbi: fosse per lui, il rinnovo sarebbe già pronto. «Farebbe la differenza anche fra un anno. Ma il dualismo Totti-Spalletti va evitato, fa male all’ambiente e alla squadra. Vogliono entrambi il bene della Roma, ne sono certo».