(A. Austini) La faccia è sempre più arrabbiata e testimonia una voglia matta di spaccare il mondo. Per chi se lo fosse perso, è consigliabile riguardare la sua reazione in panchina durante il derby al fallo commesso dal connazionale Hoedt su Florenzi. Strootman non ce la fa più ad aspettare il suo momento: lunedì contro il Bologna dovrebbe finalmente toccare a lui, in una partita da giocare senza lo squalificato Nainggolan a centrocampo.
Se dall’inizio o a partita in corso lo sta valutando Spalletti, di sicuro il tecnico è parecchio tentato da rimettere in moto la «lavatrice» che Garcia ha potuto usare troppo poco. L’olandese scalpita, non ce la fa più e, forse, si era illuso di essere più avanti di quanto la sua condizione atletica potesse consentirgli: quei 12 minuti giocati il 21 febbraio con il Palermo sembravano l’inizio di una nuova storia che si è subito fermata. Nei quarantacinque giorni seguenti Strootman ha continuato ad allenarsi a ritmi sempre più sostenuti, ha ritrovato la sicurezza nei contrasti, ma il campo lo ha rivisto solo un minuto nel finale a Udine.
Il ginocchio, per fortuna, sta tenendo dopo la terza operazione in due anni. Ma un conto è allenarsi, un altro è ritrovare tempi e misure di una partita vera: non è più una questione di dolori o paure, bensì di velocità e riflessi. «Kevin è all’80-85% della condizione ma con la Roma ha pianificato un rientro graduale», ha spiegato il ct olandese Blind, una fonte molto attendibile quando si parla di Strootman.
Spalletti lo considera «pronto a essere utilizzato» da diverse settimane, però come nel caso di Totti, deve privilegiare la squadra agli interessi personali e finora i «concorrenti» dell’olandese si sono dimostrati più meritevoli di giocare, a maggior ragione in un momento del campionato in cui ogni punto pesa come un macigno.
Strootman è pronto a dare il suo contributo nella volata finale, una sfida prima a distanza e poi diretta (il 25 aprile all’Olimpico) contro quel Napoli che gli ricorda l’inizio di un incubo datato marzo 2014. Ha bisogno di risentirsi calciatore e solo dopo firmerà quel rinnovo preparato da diversi mesi dalla società e confermato pubbilcamente da Pallotta.
Un passo alla volta. Per la sfida di lunedì Kevin si gioca il posto con De Rossi, a meno che Spalletti, ieri scatenato come sempre durante l’allenamento di ripresa con urla e rimproveri, non intenda cambiare modulo e ripoporre i quattro attaccanti tutti insieme dall’inizio, lasciando i soli Pjanic e Keita a centrocampo. È l’opzione preferita da Dzeko, un altro che ha bisogno di riprendersi il centro della Roma. Segnare al derby, due volte su due, aiuta a prescindere.