(E. Menghi) Keita è il «cruccio» di Spalletti, che avrebbe voluto allenarlo prima, quando a tanta qualità corrispondeva altrettanta freschezza di gambe. Già Garcia aveva consegnato le chiavi del centrocampo al maliano, che adesso deve «battersi» con De Rossi per ottenere una maglia e spesso ha la meglio. Dal ritorno del tecnico toscano sulla panchina giallorossa, Seydou ha giocato 968 dei 1.542 minuti totali di questa stagione, più del doppio rispetto a quanto lo aveva impiegato il predecessore francese. Contro il Napoli il duello con il vicecapitano giallorosso si rinnova, Keita con il Torino non ha fatto benissimo, ma per ora resta in vantaggio su De Rossi. «Sarà una partita difficile, ma – ha confessato il maliano a Sky – la stagione non è finita, abbiamo l’opportunità di affrontare gli azzurri e faremo di tutto per vincere. Non è Higuain a stare davanti alla Roma, è il Napoli ad avere 5 punti più di noi. La Juventus ormai è andata, ma una squadra come la nostra se non vince lo scudetto deve comunque andare in Champions League». È l’obiettivo minimo che la doppietta di Totti ha messo quasi al sicuro: «Sono felice per Francesco, è un giocatore come un altro che fa vincere la squadra. Se i tre gol li avessero fatti Nainggolan, Pjanic e Perotti sarei stato ugualmente contento, perché contano i tre punti». Quelli in palio lunedì sono pesantissimi. Spalletti sta riflettendo sull’utilizzo dal 1’ di Dzeko, ma sembra orientato a confermare il terzetto Salah-Perotti-El Shaarawy. A centrocampo rientra Pjanic, recuperato anche Digne.