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IL TEMPO La Roma punta su Dzeko

Dzeko
Dzeko

(A. Serafini) Spalletti non ha intenzione di mollarlo, la Roma è convinta che al momento non c’è la volontà di dirsi addio. A prescindere, sarà comunque un’estate particolare quella di Edin Dzeko, travolto dai paradossi di una stagione che lui stesso in parte ha contribuito a rendere tale. Il vento di cambiamento avvertito dopo l’arrivo del tecnico toscano è pronto però ad investire anche il futuro dell’attaccante bosniaco, uno di quelli già inseriti tra le conferme della prossima stagione. D’altronde le strategie di mercato già intraprese da Sabatini continuano a rivolgersi su altre priorità, lasciando in secondo piano la possibilità di dover mettere mano e rivoluzionare ancora una volta tutti i reparti in questione. Finora infatti non è stata considerata l’ipotesi di correre ai ripari di fronte ad un prossimo addio di Dzeko, ritenuto da Spalletti come la pedina in grado di poter cambiare lo scacchiere tattico in base al momento e alle situazioni. Anche perché l’allenatore è convinto che la crescita di competitività della squadra passi attraverso l’utilizzo di molteplici soluzioni, tra cui la presenza di un attaccante che abbia caratteristiche totalmente differenti dal resto dei compagni nel reparto. Per questo di fronte alla necessità di sistemare altre questioni in sospeso tra difesa e centrocampo, almeno lì davanti si proverà a cambiare il meno possibile.

A meno che la richiesta non parta proprio dal giocatore. Le difficoltà riscontrate nel suo primo anno in giallorosso tra due guide tecniche, errori grossolani e prestazioni al di sotto di ogni tipo di aspettativa lo hanno comunque portato a toccare la doppia cifra stagionale (8 reti in campionato e 2 in Champions) a 6 partite dalla fine. Ma i numeri non spiegano tutto, così come i momenti di sconforto del bosniaco, precipitato e risollevato più volte in un vortice che spesso lo hanno portato anche ad immaginare un futuro lontano da Roma. Il carattere schivo e la preoccupazione di non riuscire ad integrarsi nel calcio italiano non lo hanno però convinto a cedere di fronte alle prime sirene cinesi arrivate nello scorso gennaio, disposte a conquistarlo con un’offerta economica irrinunciabile. La voglia di sentirsi ancora competitivo ha poi preso il sopravvento, così come la convinzione che a Trigoria sia arrivato l’uomo giusto per rilanciarlo. Anche di fronte a qualche panchina di troppo e alle critiche che Spalletti gli riserva durante le lunghe settimane di allenamento. L’estate però è alle porte e nuove tentazioni rimangono dietro l’angolo. Oltre al prevedibile ritorno alla carica dei club dell’Estremo Oriente, Dzeko ha già ricevuto diversi segnali dalla Premier League, l’unico campionato in grado di riaccoglierlo promettendogli lo stesso ingaggio (superiore ai 4 milioni netti all’anno) che attualmente guadagna nella capitale.
Nell’ultimo confronto con l’allenatore, il ragazzo ha comunque sottolineato la voglia di non arrendersi, sottolineato da quei venti minuti finali con il Bologna in cui gli è stata chiesta la disponibilità anche di fronte al rischio di peggiorare l’affaticamento muscolare avvertito nei giorni precedenti alla gara. Per questo Spalletti ha preferito ribadire ieri un concetto già espresso dopo il fischio finale: «Se non avesse avuto quel problema sarebbe partito dal primo minuto». Ipotesi che probabilmente avverrà dopo la trasferta di Bergamo, nel turno infrasettimanale con il Torino all’Olimpico.

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