(E. Menghi) La squalifica di Gonzalo Higuain è stata ridotta da quattro a tre giornate. L’attaccante argentino tornerà quindi a disposizione del Napoli per la gara contro la Roma. La Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha dunque parzialmente accolto il ricorso del club partenopeo, togliendo un turno di squalifica al Pipita ma confermando l’ammenda di 20 mila euro. Allontanato dal campo per doppia ammonizione nella gara di Udine, l’attaccante argentino era stato sanzionato con quattro turni: uno automatico per l’espulsione e altri tre per “avere rivolto all’arbitro un’espressione ingiuriosa e compiuto nei suoi confronti un gesto irriguardoso, fronteggiandolo e ponendogli entrambe le mani sul petto; per avere, infine, assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti di un avversario, venendo trattenuto dai propri compagni di squadra”. La difesa del Napoli è però riuscita a convincere la corte a ridurre di un turno la squalifica complessiva, con Higuain che salterà le prossime due gare contro Inter e Bologna per poi tornare in campo in quella contro i giallorossi. Tornando alle decisioni della Corte d’Appello, respinti i reclami del Livorno, del Como e del Pescara; ordinanza interlocutoria per la Roma in merito a un’ammenda di 5 mila euro e sospensione della sanzione inflitta.
Dopo il patron azzurro, è toccato all’avvocato Mattia Grassani, che in serata si è detto «moderatamente soddisfatto: è stato fatto un passo avanti verso la verità, non due. Ancora una volta la sacralità degli arbitri è risultata intangibile». Concetto ribadito dal comunicato del Napoli: «È mancato il coraggio di fare chiarezza». Nell’udienza Grassani ha spinto molto sull’interpretazione del «vergognoso» pronunciato da Higuain, derubricato da «condotta ingiuriosa» ad «atteggiamento irrispettoso». Il termine sarebbe stato infatti utilizzato a commento della situazione e non per insultare il direttore di gara. Sfumature di significato su cui si è basato, tra le altre cose, il corposo ricorso del club azzurro, contenente stralci di filmati televisivi e fotogrammi in sequenza. I partenopei hanno puntato poi sull’assenza di violenza nel tocco del Pipita raccontato dall’arbitro nel referto come «una lieve spinta che non arrecava dolore fisico».
Un gesto istintivo per difendersi e non per attaccare. Higuain si è messo le mani sul petto, stavolta sul suo, davanti alla Corte d’Appello presieduta da Gerardo Mastrandrea, giurando di essere un ragazzo perbene, con la fedina praticamente pulita: «Ho sempre rispettato le regole nella mia vita. Trovo la sanzione di 4 giornate ingiusta e pesante, non volevo insultare nessuno. Prima di Udinese-Napoli ho giocato 430 partite da professionista e sono stato espulso per somma di ammonizioni una sola volta, quando giocavo nel Real Madrid». I 10 minuti di faccia a faccia con i giudici sono stati il piatto forte, il jolly con cui i partenopei speravano di ricevere la «grazia». Alla fine loro hanno esultato, Juventus e Roma un po’ meno. Se i bianconeri hanno il destino nei loro piedi, un calendario più agevole e 6 punti di vantaggio in classifica, i giallorossi ne hanno 6 di meno e devono concentrare le loro speranze di rimonta nell’Inter che stasera ospita il Napoli a San Siro. Un passo falso dei partenopei potrebbe rendere il match dell’Olimpico più affascinante, anche se prima della sfida tra seconda e terza della Serie A ci sarà un altro turno insidioso con la Roma impegnata col Torino e il Napoli con il Bologna capace di fermare sull’1-1 proprio i giallorossi. L’attacco azzurro verrà affidato a Gabbiadini, che pure ha dimostrato nella prima partita senza Higuain, contro il Verona, di essere un rimpiazzo di lusso: gol e ottima prestazione per lui. Va detto anche che quando l’argentino non c’era, ed è successo solo 4 volte quest’anno (3 in Europa League), gli azzurri hanno sempre vinto. Visto che i «se» nel calcio servono a poco, meglio badare ai fatti: Roma-Napoli si giocherà ad armi pari, con quell’Higuain che all’andata era stato neutralizzato da Ruediger e non da una squalifica più o meno giusta.