(F. Ferrazza) Avrebbe rischiato di giocare titolare nonostante il risentimento alla coscia, Edin Dzeko. Talmente smanioso di dimostrare il suo valore, talmente allergico alla panchina, da fare pressioni su staff medico e tecnico per una maglia da titolare contro il Bologna. Sta scomodo, tra le riserve, il centravanti, proprio non gli va giù che Spalletti scelga una formazione che non preveda il suo impiego. E così l’allenatore ha ritenuto opportuno ieri spiegare pubblicamente il perché dell’esclusione. «L’avrei fatto giocare dall’inizio se non avesse avuto questo problema. Ma era rischioso e l’ho detto anche a lui: era inutile rischiarlo dall’inizio e se la squadra avesse avuto bisogno, lo avrei schierato a partita in corso». Spiegazione data quindi già in privato, con Dzeko che sta vivendo un periodo un po’ complicato, tra tanta panchina e la voglia di mettersi in discussione la prossima stagione da un’altra parte, se arriverà un’offerta da un club europeo importante.
Intanto Spalletti, attento a lavorare di psicologia con il centravanti, che ieri si allenato a parte (problemi di gastroenterite per Totti, invece), cerca di mantenere alta l’attenzione dei suoi sulla partita di domenica a Bergamo, considerata a rischio come lo è stata quella contro il Bologna. «È una squadra che ha carattere e proverà a fare qualcosa di più- le parole del tecnico a Roma Radio- dovremo essere bravi a gestire la partita da un punto di vista di chi comanda il gioco, perché abbiamo queste qualità e dobbiamo sforzarle. Se la mettiamo sulla fisicità e sul rincorrere, sono più bravi gli altri. Se, invece, gestiamo il 70% della partita evidenziamo meglio le nostre caratteristiche e le nostre qualità». E contro l’Atalanta spera di trovare spazio Strootman, stanco di seguire le gare dalla panchina. «Ha ancora qualcosa da mettere a posto- precisa Spalletti- meglio se lo fa ogni tanto giocando, si vede così la difficoltà dentro una situazione reale. Ha carattere e ci aiuterà dal punto di vista della furbata, del gioco sporco».