(F. Ferrazza) La partita più attesa, quella che potrebbe riaprire il discorso legato al secondo posto, quella che ha ancora sullo sfondo la questione Totti, con i toni diventati improvvisamente più dolci. Roma-Napoli in programma oggi pomeriggio entusiasma i tifosi e raccoglie le emozioni intorno al rinnovo contrattuale del numero dieci, osannato dalla città e pronto a anche oggi pomeriggio a entrare in corsa per provare a lasciare anche su questa sfida la sua impronta. «Apprezzo il messaggio di Francesco — si illanguidisce Spalletti riferendosi all’invito all’unità del capitano — un messaggio da capitano di una squadra vera, quello per noi è importante. Ci sta dando tanta disponibilità ed è una risorsa in qualsiasi ruolo o situazione». Partirà dalla panchina, Totti, in attesa del suo momento. Al centro dell’attenzione di tecnico e spogliatoio c’è solo la ricerca della vittoria di oggi.
Al termine del girone di andata, quando Spalletti veniva chiamato a sostituire Garcia dopo il pari interno contro il Milan, il Napoli occupava ancora la prima posizione della classifica, sette punti avanti rispetto ai giallorossi: «I miei calciatori mi hanno dato una possibilità importantissima, che nessuno avrebbe creduto a gennaio: andarci a giocare Roma-Napoli come una partita decisiva per la qualificazione alla Champions, obiettivo fondamentale per la nostra società e i nostri tifosi». Vincere significherebbe poter accorciare sugli azzurri, portarsi a meno due (con gli scontri diretti a favore) e ambire al risultato del secondo posto che coinciderebbe con l’automatico accesso alla competizione europea tanto necessaria per le strategie finanziarie e tecniche del club. L’ostacolo Sarri — alla prima in carriera contro Spalletti — è assai ostico, a prescindere dalla presenza o meno di Higuain: «Hanno anche altri calciatori di valore e si è visto — le parole del tecnico di Certaldo — sono forti, giocano a viso aperto riuscendo a rimanere equilibrati e ricompattare velocemente la fase difensiva. Bisognerà essere bravi, compatti e continui come sono loro. Se hanno fatto questo campionato, questi numeri, sviluppando questo gioco vuol dire che, dopo la Juventus, sono stati i più forti e meritano la posizione che occupano attualmente».
I precedenti non depongono a favore dell’allenatore giallorosso: mai, infatti, Spalletti è riuscito a vincere — in campionato — nelle gare all’Olimpico contro il Napoli. Due i pareggi (4-4 all’ottava giornata del campionato 2007/2008 e 1-1 alla prima giornata della stagione 2008/2009) con l’unico ricordo favorevole del ritorno degli ottavi di Coppa Italia stagione 2005/2006 (vinta dall’Inter in finale contro la Roma) quando Aquilani e Mancini siglarono le reti del 2-1 finale contro un Napoli che, proprio in quell’annata, ottenne la promozione in Serie B.