(D.Luciani) – Ottantanove minuti di equilibrio. Difese attente quanto spaventate dai rispettivi avversari. Roma e Napoli si annullano a vicenda sino all’ultimo giro d’orologio dove gli uomini di Spalletti trovano la personalità sin lì latente. Da circa dieci minuti è in campo Francesco Totti, ultimo cambio dopo gli infortuni di Manolas e Florenzi sostituiti da Zukanovic e Maicon. Proprio il brasiliano viene trovato dal capitano con una magnifica apertura. L’azione si sviluppa sulla destra con combinazioni tra Maicon e Salah. Scarico fuori per Totti che va a memoria per l’inserimento di Pjanic, palla col contagiri oltre la linea dei difensori. Il bosniaco mette giù e nella mischia, insieme a Salah, fa uscire il pallone al limite dove Nainggolan calcia con forza e precisione. Palla angolatissima, irraggiungibile per Reina, steso al suolo come il Napoli. La Juventus è campione d’Italia, la Roma accorcia a -2 dalla squadra di Sarri che nei giallorossi trova la sua bestia nera stagionale, unica formazione non battuta e a cui non ha segnato.
Nonostante il recupero di Higuain con la riduzione della squalifica, il Napoli si piega dopo aver subito il primo tempo della Roma ed aver invece comandato la ripresa. Salah spreca la palla del vantaggio-lampo, calciando alta al 2′ una volée mancina su errato rinvio di Hysaj. Pjanic vince il confronto con Hamsik nei primi 45′, con Nainggolan e Perotti sempre abili a farsi trovare in verticale dal bosniaco e da Keita. Squadra corta e aggressiva. Hysaj e Ghoulam giocano bloccati per non concedere spazi a El Shaarawy e Salah. Il quadrato offensivo giallorosso soffoca il possesso napoletano. Manolas va k.o. al 20′ quando Higuain, più o meno volontariamente, gli infila un dito in un occhio. L’argentino spaventa l’Olimpico al 29′, mettendo giù in corsa un lungo lancio dalla metà campo. Stop perfetto per passare tra Zukanovic ancora freddo e Ruediger sorpreso. Ci pensa Szczesny in uscita bassa a murare il capocannoniere. Al 31′ terzo regalo della difesa del Napoli ma Salah, servito da El Shaarawy, dal limite calcia debole e centrale.
La ripresa si apre senza Florenzi, out per un problema al flessore della coscia sinistra: dentro Maicon. Hamsik si fa trovare spesso libero sulla trequarti offensiva e già al 3′ chiama Szczesny ad un intervento favorito dalla smorzata di Ruediger. La Roma fatica a fare possesso perché centrocampisti e trequartisti affollano la zona del giro palla e solo Salah attacca la profondità. Gli sprint di El Shaarawy vengono assorbiti da Hysaj e Allan in raddoppio. Gli unici squilli prima dell’ingresso di Totti arrivano al 14′ con Maicon, il cui tiro-cross non è raccolto da nessuno sul secondo palo, e al 24′ con Albiol che compie un grande salvataggio su El Shaarawy lanciato da Zukanovic. Il Napoli è impreciso negli appoggi, Higuain viene trovato solo con cross dalle fasce. Il pericolo principale giunge al 37′ quando Szczesny anticipa il Pipita in uscita, ma in allungo non riesce a trattenere, Ruediger salva con un super intervento anticipa Hamsik a porta vuota.
Con l’ingresso di Totti, la Roma rialza il proprio baricentro di sette-otto metri: il Napoli, preoccupato dalle possibili giocate del capitano, arretra. Jorginho non sa più se preoccuparsi di Totti o di Nainggolan. Al 41′ l’azione che prepara il gol: straordinario lancio del capitano alle spalle di Koulibaly che favorisce l’uscita di Reina fermando Salah col fisico. All’ultimo sussulto, l’azione corale che porta il gol decisivo di Nainggolan. Il Napoli è battuto dalla sua stessa arma: difesa avversaria mossa velocemente da una fascia all’altra e colpita con la qualità negli spazi stretti. Esplode di gioia l’Olimpico, che per i restanti novanta minuti era stato più un teatro che uno stadio.