(D.Luciani) – Le stelle dell’Universo splendono anche nelle notti di tempesta. Il Sole c’è sempre, irradia anche la faccia della Terra che di volta in volta si copre ruotando su sé stessa. La nostra stella madre è il centro del Sistema e i pianeti gli girano intorno. Solo il Sole può decidere se e quando spazzare via tutto.
Il Sole dell’A.S. Roma e dei suoi tifosi si chiama Francesco Totti e contro il Torino, 23 anni e un mese dopo il suo esordio, continua a dare vita a questa squadra. La illumina, le tende due mani quando deve rialzarsi. La risolleva. Come un padre, una madre o il miglior amico. Gli basta un attimo, anche a 39 anni e mezzo. Minuto 86, il Torino conduce 2-1 in uno stadio Olimpico sempre più silenzioso. Dopo aver meritato il primo vantaggio col rigore di Belotti e aver subito il pareggio di Manolas, è di nuovo avanti grazie al primo gol stagionale (strano eh?) del venezuelano Martinez. La difesa romanista è colpevole. Per tre-quarti della gara Ventura spezza a metà la squadra di Spalletti. La catena di destra composta da Peres-Baselli massacra Emerson Palmieri. Spalletti lo sostituisce dopo un’ora di gioco con Dzeko schierando Florenzi basso a sinistra, ennesimo nuovo ruolo della stagione.
Il tecnico ritarda l’inserimento di Totti a causa delle precarie condizioni di un paio di compagni. A quattro minuti dal 90′ Salah prende una punizione sulla fascia destra ed è il momento giusto per il cambio: fuori il frastornato Keita, dentro Totti. Lo stadio si accende, improvvisamente infuocato. Pjanic aspetta che il capitano raggiunga l’area di rigore e al fischio dell’ignobile Calvarese – due rigori solari negati alla Roma – scodella al centro. Manolas prolunga sul secondo palo dove si materializza la Divinità. Padelli può solo restare a guardare la scivolata perfetta di Totti che pareggia e corre sotto la Sud. Ad abbracciare la sua gente.
Non c’è una spiegazione razionale a quello che va in scena all’Olimpico. Trascende da ogni logica. Lo stadio esplode. L’impossibile arriva un minuto e mezzo dopo. Perotti devasta la difesa del Torino, va al cross e centra la schiena di Maksimovic. Calvarese in totale confusione fischia rigore. Nessuno prende la palla, come in Italia-Australia del Mondiale 2006. E’ la palla che va da Totti. Padelli prova a opporsi ma non è la serata per parare questo rigore. 3-2. Lacrime. Di gioia e di amore. Per il Capitano che rialza la Roma per l’ennesima volta in 23 anni. Soltanto lui può decidere quando smettere di giocare e passare alla carriera da dirigente. E’ il Sole che illumina i tetti di Roma. Anche di sera, anche nella notte del suo compleanno.