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LAZIO-ROMA Spalletti: “Ci stava soffrire un po’, ma abbiamo sprecato troppo. Sono dispiaciuto per non aver fatto giocare Totti”

Spalletti
Spalletti

La Roma stravince il Derby contro la Lazio per 4-1. Di seguito le parole di Luciano Spalletti:

La sofferenza nel secondo tempo, si aspettava un derby così
“Non si poteva giocare sottogamba contro una squadra che ha qualità, bisognava passare per il momento in cui avrebbero dominato loro e serviva mettere più disponibilità. Rudiger e Manolas sono stati dei giganti”.

Terzo posto che può diventare qualcosa di più
“E’ chiaro che dobbiamo guardare tutto ciò che ci passa intorno e farci trovare pronti. 4 punti sono tanti, anche se il Napoli verrà all’Olimpico, dovremmo essere bravissimi”.

Il ruolo di Perotti? Si è visto cosa ha preparato in settimana?
“Era Salah che doveva tenere la linea difensiva ferma, Perotti e Nainggolan dovevano venire a prender palla ai lati di Biglia. Ci sono state situazioni che potevamo sfruttare meglio. Le scelte sono state fatte giuste, la partita è stata interpretata bene. C’è poco da dire, bisogna fare i complimenti e basta”.

Dzeko ancora determinante a partita in corso. Una sua idea variare lo schema o è stato frutto della situazione del momento?
“Dzeko è entrato bene in partita, ma fino a quel momento c’erano state situazioni per poter chiudere la partita. Lui entra bene dentro e fa la sua parte, quella che deve fare. Ha caratteristiche diverse ma ci serve ugualmente, abbiamo proseguito nella gestione della partita ma potevamo chiuderla prima. E’ sempre la squadra che reagisce. Anche con l’Inter la reazione è stata della squadra. Non è mai un giocatore a determinare il gioco di squadra, è sempre la rabbia della squadra. Se uno lotta e poi gli altri 10… Oggi ha fatto un bel gol, era a porta vuota ma la palla aveva rimbalzato male. Merito tutto della squadra, è la squadra ad aver vinto e Dzeko ha fatto la sua parte”.

La prestazione di El Shaarawy e Perotti?
“Sono due calciatori eccezionali. Perotti è più formato nel carattere, El Shaarawy deve metterci un po’ di rabbia in più e non accontentarsi di aver fatto un gran gol. In settimana gli ho suggerito di provare il colpo di testa: è alto, ha qualità muscolari nel salto, ha la cresta e arriva più su di me di 10 centimetri (ride, ndr). Quando è interessato alla causa fa questo, gira una palla quasi impossibili di testa sul palo più lontano. Ma in altre situazioni ha gestito la palla come se avesse fatto gol, pensando che quella fosse la palla dell’1-0 invece che la palla che avrebbe chiuso la partita. La differenza è leggera, ma su questo deve migliorare. Prima migliora, prima diventa un campione”.

Non c’erano le condizioni per un ingresso di Totti?
“Sono il primo ad essere dispiaciuto per non averlo messo. Secondo me ci potevano essere, doveva fare la sua parte oggi, ma da allenatore devo considerare anche altre cose. Ho calciatori forti quasi come Totti e devo tenerli in considerazione, ma sono il primo ad essere dispiaciuto per non averlo fatto giocare”.

Fonte: Mediaset Premium

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Vittoria ampia e meritata, però quanto l’hanno fatta arrabbiare quei 20 minuti di calo?
“Penso che più di così non potevamo fare, perché quando giochi contro una squadra allenata da Pioli c’è il momento in cui devi essere bravo a soffrire e a difendere bene, perché la Lazio ha dei giocatori di qualità, individualmente ha delle potenzialità importanti per il nostro campionato, però la Roma è meglio come squadra. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, abbiamo usato la nostra qualità e siamo stati bravi a fare gol. Magari dovevamo chiudere prima la partita e difenderci in quel periodo là, altrimenti poi rischi come abbiamo rischiato”.

Questo successo apre nuovi orizzonti come quello del secondo posto?
“Sì è vero, quando ci sarà lo scontro diretto bisognerà andare a valutare contro quale squadra si farà. Il Napoli è stata una squadra che condotto un campionato splendido, forse la squadra che ha giocato meglio e che si merita di contendere il primo posto alla Juventus. Se riusciremo ad avere gli stessi punti allo scontro diretto noi avremo la possibilità, se dovessimo vincere, di mettergli un po’ di frenesia”.

L’influenza dei due nuovi acquisti Perotti ed El Shaarawy è stata importante.
“Sì, la sua analisi è quasi totalmente giusta. Nel senso che sono due grandi giocatori, però è andato via il giocatore più forte: tutti mi chiedevano di tenere Gervinho che al momento era il più forte. Poi la squadra con le sue capacità ha saputo mettere in risalto le qualità di questi giocatori, mettendoli a giocare dove sono bravi a giocare e si sentono a casa loro. E’ sempre la squadra che determina, mai un giocatore solo, anche se sono comunque due grandi giocatori. Anche oggi l’ha fatto vedere Stephan, però ha avuto altre occasioni oggi in cui ha pensato ‘io ho già fatto gol’ o ‘la Roma sta già vincendo’, anziché pensare che potesse essere la palla che poteva uccidere la partita. Quando riuscirà ad essere più cattivo diventerà un grande campione, ora è un grande giocatore”.

Fonte: Sky Sport

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