(F. Balzani) – La Grande Bellezza di Roma. Era questo l’incipit del post di sabato diFrancesco Totti sul suo blog che rompeva un lungo silenzio. E cosa c’è di più bello per il capitano se non entrare in campo, innescare l’azione del vantaggio a un minuto dalla fine che permette alla Roma di battere e avvicinare ilNapoli e iniziare così la settimana che dovrebbe portare all’ultimo rinnovo? Sì perché ora le cose sono cambiate. Spalletti ha siglato la pace col capitano e anche Pallotta ha cambiato idea su suggerimento di Zecca (che volerà a Boston oggi). «A breve ci sarà un annuncio del presidente», ha detto ieri Baldissoni.
E questo annuncio – contratto di altri 12 mesi – potrebbe arrivare già domani, quando sarà lanciata la campagna abbonamenti, o appena Pallottasbarcherà di nuovo a Roma (l’8 maggio per l’ultima in casa col Chievo o prima dell’amichevole a Dubai in programma il 20 maggio).I segnali positivi ci sono tutti e anche il sorrisone di Totti mentre lasciava l’Olimpico con moglie e figli parla chiaro. Sembra la trama di un film, è solo l’epilogo di 8 giorni di passione culminati con la rete di Nainggolan all’89’ di una gara a scacchi tra Spalletti e Sarri che permette ai giallorossi di sperare ancora nel 2° posto ora lontano solo 2 punti e che libera la gioia della Juve per il 5° scudetto di fila.
Un gol nato dall’intuizione di Totti entrato 8 minuti prima: scavetto morbido dal limite dell’area per Pjanic, tocco di Salah e tiro di prima intenzione del belga che infila Reina fin lì mai impegnato. L’azione più bella di una partita tiratissima «decisa dai centimetri», come ha detto Spalletti e dalla parata di Szczesny sul rientrante Higuain nell’azione più limpida di un Napoli apparso comunque in palla. Per questo Luciano se la gode ma è realista: «Abbiamo raschiato con le unghie sul fondo del barile. Il Napoli è forte, palleggia bene. Noi ci siamo abbassati un po’ troppo ma non abbiamo indietreggiato a livello di mentalità, abbiamo sofferto, siamo rimasti compatti e poi trovato un grande gol. Meritato, perché non abbiamo rubato nulla. Per colmare il gap con la Juve però bisogna comprare dei giocatori più forti. Secondo posto? È difficilissimo, a vedere il calendario, ma noi ci proviamo. Quando sono arrivato era difficile pensare di arrivare a questo punto». A dimostrarlo i numeri: 37 punti in 16 partite (5 più di Sarri), meglio ha fatto solo Allegri. Otto di questi sono arrivati grazie alle intuizioni di Totti. «Francesco mi fa comodo anche 15′ – ha concluso Spalletti – L’Olimpico è casa sua, il suo divano, e la squadra al suo ingresso riceve una spinta d’entusiasmo. Oggi si era anche meritato di giocare dall’inizio dopo i gol nelle scorse partite e per come si è allenato»