(M. Ercole / F. Ferrazza) – Sarà ancora un derby senza curve. Nessuna tifoseria organizzata presente, nessuna caratteristica scenografia da esportare in giro per il mondo. Proprio come in quello dell’andata, l’Olimpico resterà privo delle due parti più calde del tifo, sia a Nord che a Sud. I primi, quelli della Lazio, si trasferiranno poco più in là per seguire la stracittadina. A Tor di Quinto, precisamente nel PalaGems di via del Baiardo, dove sono stati messi a disposizione circa 2000 posti per i biancocelesti che vorranno vivere in questo modo inedito la sfida alla Roma. Le prenotazioni vanno avanti da giorni, ma solo ieri è stata resa nota la meta: «Questo per evitare che in una struttura con una capienza limitata si presenti un numero di persone che possa creare problemi di ordine pubblico», ha spiegato un portavoce della Curva Nord. Che aggiunge: «Abbiamo voluto evitare le problematiche e le manovre di disturbo vissute in passato». In occasione di Lazio-Atalanta dello scorso 13 marzo, infatti, era stata decisa la stessa strategia per vivere la partita, poi però non vennero accordati i permessi per motivi di ordine pubblico. Questa volta non dovrebbero esserci problemi e il raduno è fissato per le 12.30 direttamente al PalaGems, dove per l’occasione è stato allestito un maxischermo.
La scelta di lasciare deserta la Curva Sud nel derby, è stata confermata da due striscioni apparsi la notte scorsa in zona Testaccio. “Nati contro il potere, per un amore che non conosce barriere”, e ancora “3-4-16 tutti a Testaccio”. L’invito è per tutti i tifosi che diserteranno lo stadio Olimpico coerenti con l’idea di portare avanti la battaglia contro la divisione imposta daGabrielli la scorsa estate. L’appuntamento è per le 13,30 davanti allo storico “Campo Testaccio”, a via Zabaglia, nel cuore del quartiere storicamente colorato di giallorosso. Da lì partirà un corteo, che si concluderà in una struttura collocata sul Lungotevere dove gli Ultras seguiranno insieme la partita con la Lazio. «Se i tifosi rientrassero in curva, anche portando avanti col silenzio la loro protesta, le barriere verrebbero rimosse», è sicuro Sebino Nela, coordinatore dello Slo (Supporter Liason Officier), nell’incontro con i tifosi che si è tenuto ieri pomeriggio alla Garbatella, all’interno dell’Assemblea a porte aperte dell’organizzazione no profit My Roma. Le parole di Nela confermano di fatto quanto ribadito dal prefetto Gabrielli («Se verranno rispettate le regole, le toglieremo»). Ma il primo passo i sostenitori della Sud non sono disposti a farlo, come sottolineato ulteriormente a margine dell’Assemblea con un altro striscione: «Le Olimpiadi uniscono i popoli, le barriere dividono i sentimenti»