(M. Pinci) – Forse ha ragione lui.Francesco Totti non solo si sente ancora un giocatore: è ancora un giocatore. Lo dice nitidamente l’epilogo di Atalanta-Roma, una partita che la Roma aveva vinto nella prima mezz’ora e poi ha inopinatamente buttato via, rischiando di perderla. Se si è salvata (anche) stavolta lo deve al suo capitano. Tutta Italia allora si alza in piedi per applaudirle il 39enne. L’unico paradossalmente che non applaude èSpalletti, quasi critico con il suo capitano. Come se fosse un nemico.
DECISIVO PER 3 GOL IN 4 PARTITE – Gli sono bastati 7 minuti per realizzare in prima persona il gol del 3-3, che almeno salva la faccia. Con questo, Francesco Totti è entrato in maniera determinante in 3 gol della Roma nelle sue ultime quattro partite di serie A (prima, due assist). Ci sarebbe stato il tempo pure per il terzo assist, perché in pieno recupero il capitano aveva mandato in porta Dzeko con un’invenzione geniale: imbeccata però sciupata malamente dal centravanti a tu per tu con il portiere dell’Atalanta. Era la palla che avrebbe consentito alla Roma di vincere e portarsi a -3 dal 2° posto del Napoli. Pallotta, è cosa nota, non intende rinnovare il contratto di Totti, in scadenza il prossimo 30 giugno. Non è una questione economica (lui giura di essere pronto a giocare gratis), dunque è evidentemente una questione sportiva. In fondo, fino a Bergamo, aveva giocato appena 271 minuti, l’equivalente di 3 partite intere, con un solo gol. Con l’Atalanta però la Roma in apnea che non riusciva a pareggiare s’è aggrappata a lui. Che già a dicembre aveva spiegato al presidente: “Io mi sento ancora un calciatore”. A quasi quarant’anni, con quell’infortunio che a molti aveva fatto temere il peggio, era più che lecito dubitarne. Oggi però il campo dice altro.
MA SPALLETTI NON CI STA – Atalanta-Roma è quasi una sentenza. Quando la tela del gioco latita, quando Dzeko stenta, quando “qualcuno in campo pensa ad altro” e si fatica a trovare il modo per andare in porta, Totti è ancora utilissimo. Ma non ditelo a Spalletti, che la tesi di un Tottisalvatore della patria la rifiuta: “Non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra. Se lui calcia la palla fa gol ma contano anche altre cose, la corsa, prendere in mano il pallino della partita e la squadra ha vinto 9 partite senza di lui. Ha messo anche una buona palla, ma poteva metterne di più”. Alla gestione del tecnico fa i complimenti Sabatini: “Lui guarda l’impegno dei giocatori durante la settimana e lo sta facendo giocare con pieno merito, Francesco lo ha ripagato con una rete”. Intanto il ds fissa una nuova tappa prima dell’epilogo ormai annunciato della storia di calcio tra Francesco e la Roma: “Il presidente ha espresso il suo punto di vista, ci sarà un confronto definitivo e vedremo quello che succede. Tutti noi gli siamo grati per quel che ha fatto e continua a fare”. Grazie che sa di frettoloso arrivederci.
Fonte: Repubblica.it