(di Keivan Karimi) – Torna la rubrica del venerdì a cura di Gazzettagiallorossa.it riguardante amarcord e sfide del passato in casa Roma. In vista del match di lunedì sera contro il Bologna andiamo a ricordare un precedente molto caro ai colori giallorossi, una sorta di gara spartiacque che diede il via per un campionato trionfale.
1 ottobre 2000, parte la stagione tricolore – La Roma ha bisogno di vincere, i tifosi non ne possono più. Questo il monito in casa giallorossa nell’estate del 2000, una delle più turbolente di sempre nella capitale. La Lazio si è appena laureata campione d’Italia, la parte più calda della tifoseria romanista chiede una risposta da Franco Sensi, addirittura andando ad interrompere l’addio al calcio di una bandiera come Giuseppe Giannini. Dal mercato arriveranno campioni veri, da Batistuta a Samuel, ma l’avvio non sarà dei migliori: eliminazione in Coppa Italia contro la neopromossa Atalanta e contestazione da panico a Trigoria. Serve un segnale, un click per cominciare a pensare in grande. E tutto ciò avviene dal 1° ottobre in poi.
Totti e Batistuta, primi segnali di grande Roma – Quel caldo pomeriggio di inizio autunno iniziò l’epopea del terzo scudetto romanista, una domenica come le altre, tra tensioni e paure per il debutto, ma anche tanta attesa di ammirare i nuovi campioni tutti assieme da Fabio Capello, che dopo il deludente sesto posto dell’anno precedente ha il dovere di rilanciare le ambizioni di una Roma finalmente competitiva. Il Bologna è la vittima sacrificare di quella giornata, ma farà di tutto per dare fastidio ai giallorossi. La squadra di Guidolin dà del filo da torcere nei primi 20′ del match e Antonioli dovrà ricorrere agli straordinari per fermare Cruz.
Nel finale di tempo ci pensa Francesco Totti a dare uno squillo ai suoi: punizione di Assunçao e stacco potente del capitano giallorosso che allontana i fischi e le paure dell’Olimpico portando i suoi in vantaggio. Nella ripresa gli effetti positivi si vedono, con una Roma più brillante e capace al 17′ di raddoppiare: cross di Cafu e Castellini anticipa di poco Batistuta, autorete ma grande merito va dato al movimento vincente del ‘Re Leone’. 2-0 e risultato in cassaforte, nonostante il Bologna provi almeno ad accorciare le distanze senza successo. Roma ancora ballerina, insicura ma dal carattere già vincente. L’anticamera di un titolo strameritato.