C’è un giorno migliore per celebrare l’ottavo re di Roma se non in quello del Natale della Città Eterna? La leggenda narra che l’Urbe venne fondata da Romolo il 21 aprile del 753 a.C. – esattamente 2769 anni fa – ed oggi i festeggiamenti sono tutti per Roma e per il suo sovrano… giallorosso.
Amato e discusso, venerato e osteggiato: da 20 anni Francesco Totti è il simbolo indiscusso della metà giallorossa capitolina. E mercoledì sera, a dispetto delle quasi 40 primavere, il capitano ha sfoderato l’ennesima magia della sua scintillante carriera. Entrato in campo a una manciata di minuti dalla fine, con la Roma in svantaggio 2-1 contro il Torino, Totti ha letteralmente preso il Toro per le corna: due gol nel giro di 180 secondi – su azione e su rigore – e Olimpico in delirio per il 3-2 finale.
Totti, dunque, ha dimostrato di sapere ancora fare il Totti: tre gol nelle ultime due gare per lui e tutti decisivi. Il Pupone risorge immancabilmente dalle proprie ceneri ogni volta che viene dato per finito: l’ottavo re di Roma ha sette vite, proprio come i gatti.
Anche Luciano Spalletti – che nelle ultime settimane aveva spesso batibeccato con il capitano giallorosso – si è dovuto arrendere all’evidenza e ha reso omaggio alla grandezza di Totti: “La sua presenza dà la carica alla squadra e ai tifosi. Per noi è una risorsa importantissima, quando entra in campo si vede un’altra Roma“.
Del resto, 247 gol in Serie A non si segnano per caso. E Totti ha dimostrato di avere nel cilindro ancora un bel po’ di magie di estrarre prima di appendere gli scarpini al chiodo. Che altro aggiungere? Lunga vita al re!