Il tecnico della Roma Luciano Spalletti è intervenuto all’emittente radiofonica giallorossa ed ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Si è parlato molto dello schieramento della squadra a Genova. E’ Nainggolan che sta lì davanti, è solo un esperimento?
“Siccome lui è uno a cui piace dare un senso di guerra alla partita durante le gare, questo fatto di andare a far buttar via palla subito senza farli iniziare è una cosa che gli piace. Si trova a suo agio a fare battute sul pressing, crea difficoltà a loro e un po’ di vantaggio a noi. Andando al di là di El Shaarawy e di Salah, bisogna che rientri velocemente e gli si allungano le distante del centrocampo con De Rossi e Strootman”.
Bologna, Torino, Genoa e Chievo sono squadre che danno fastidio…
“Quando non ci sono il nostro calcio è un pochettino corroso dall’esasperazione e dalla tensione. Il fatto che si può giocare senza tensione o rumore alle spalle ti fa esprimere il meglio di te stesso, e questa è la cosa rischiosa: quando vai a giocare contro squadre o contro giocatori che hanno giocato di meno e che si devono mettere in vetrina per il prossimo anno. A Genova ci ha vinto solo la Juventus”.
Non si è annoiato a Genova, ho visto una dialettica con la tribuna.
“Io sono stato allenatore della Samp, succede. Lì siamo molto a contatto, chi mi sta dietro sembra essere un assistente. Sentirli per novanta minuti è anche fastidioso”.
E’ tornato Strootman dal primo minuto. Contro il Chievo aumenta la scelta a centrocampo
“Ci sono state delle partite in cui eravamo risicati, se siamo in più è meglio. La squadra ha fatto passi in avanti importanti, ha svoltato nel modo di stare nel gruppo ed essere disponibile nel risultato. E’ una crescita fondamentale. E’ sempre stato così ma nell’ultimo periodo questa sensazione di essere contenti dell’altro è una cosa che si percepisce e si tocca facilmente, un risultato importantissimo dentro una squadra”.
Maggior disponibilità in campo dell’uno verso l’altro?
“Sì è vero, però poi deve anche giocare, non solo difendere. Recupero e gioco, che è una cosa diversa da la rendo giocabile per il compagno, e poi si va a innescare quel meccanismo del possesso palla dove si trovano le qualità che noi abbiamo. L’unico rischio nella continuità di questo possesso è di essere attratti dal metro più, quello che è successo al Bayern contro l’Atletico Madrid. Questa è la cosa più difficile: essere vogliosi di costruire, di fare, d’inventare e poi allo stesso tempo di non avere distanze e corridoi libere quando si perde palla”.
Gestire una panchina con Totti, Dzeko, Maicon, Strootman com’è?
“Noi abbiamo nel limite del possibile anche provato qualcosa in questa metà del campionato. Alcune hanno dato esito negativo, altre positive. E son visibili a tutti. Durante il terzo tempo, ovvero il tempo che trascorriamo a Trigoria durante gli allenamenti, sviluppano e poi le scelte devono essere coerenti da quello che viene lì. La formazione la devi scegliere, però se quella che scegli dà un esito positivo che dimostra che la strada da percorrere è quella, poi ci si adegua perché bisogna a esser bravi a inserirsi in quella strada lì e ad essere più bravi di quelli che la stanno percorrendo”.
Roma-Chievo 55.000 unità e oltre. L’ultima in casa meglio tardi che mai
“Questo fa sempre grande piacere. Il calcio è fatto perché ci sia la partecipazione del pubblico. Abbiamo parlato sempre progetto, di stadio pieno, non di divisioni. Si deve stare tutti insieme, e se s’impara si sta più comodi. Son convinto che i giocatori restituiranno la goduria di avere poi il nostro pubblico a sostegno”.
Napoli?
“Non ci dobbiamo preoccupare di altro che non sia il nostro lavoro. Chiedevi di quelli che son rimasti fuori. Loro sono entrati e hanno ribaltato la partita. Il gol è vero che lo ha fatto El Shaarawy, ma Dzeko ha giocato una grande palla. Totti ha rifatto un altro grandissimo gol e ha partecipato alla manovra della squadra, ha preso punizioni ed è venuto a lottare nella nostra metà campo… è simpatico il gioco”.
Chiude scherzando sui giocatori: “Loro son contenti se non ci sono. Anzi se possono non mi invitano, come ieri al compleanno di Radja” (ride ndr).
Fonte: Roma Radio