(G. Piacentini) – «Siamo in un mondo libero, in un mercato aperto in cui ogni giorno parte un treno e bisogna essere bravi a salirci o a cambiare biglietto, altrimenti partono anche gli altri treni». Non vuole farsi trovare impreparato, LucianoSpalletti. Il tecnico giallorosso, «professore» per un giorno all’università di Tor Vergata dove ha tenuto una lezione agli studenti di Scienze Motorie e agli allenatori dilettanti, sa che la Roma che allenerà il prossimo anno potrebbe essere diversa da quella che ha guidato negli ultimi sei mesi, e per questo chiede alla società di muoversi velocemente. Se per esigenze di bilancio bisognerà rinunciare ad un big, insomma, lo si faccia in fretta e si provveda subito a sostituirlo.
Questo chiederà al d.s Walter Sabatini («Non l’ho convinto io a restare, ma penso che rimarrà perché ha a cuore le sorti di questa squadra»), e al resto della dirigenza, che ha incontrato anche ieri per pianificare alcuni aspetti logistici del precampionato. «Sabatini, Baldissoni e Zecca li vedrò, è una cosa normale, anche se gli si vuole dare un significato particolare». Con alcuni giocatori – Pjanic, Nainggolan e Manolas, che sarà l’unico ad avere un sostanzioso ritocco dell’ingaggio – Spalletti ha già parlato. Con altri, come Dzeko, lo farà dopo essersi confrontato con i dirigenti. «I calciatori vanno ascoltati perché hanno tutti le loro esigenze, e pur essendo bravi ragazzi ognuno cerca di fare i propri interessi. Bisogna essere stimolanti nelle trattative, saper invogliare e riuscire a organizzare bene il futuro, essendo pronti a sterzare. Se dovessimo perdere qualche giocatore di livello? Il nostro direttore sa fare il suo lavoro, lo ha dimostrato in tutti questi anni. Se ti fai trovare senza idee, intenzioni o conoscenze diventa difficile, ma poi bisogna anche agire perché la conoscenza è importante ma ancora più importante è l’azione. Se conosci e non fai nulla, rimani fermo». Un rischio che Spalletti non vuole correre.