La trattativa tra Totti e la Roma è virtualmente terminata. L’ingaggio per il capitano giallorosso sarà di un milione netto più premi, i diritti d’immagine in maglia giallorossa saranno appannaggio del club mentre quelli «esterni» andranno al giocatore, il contratto dirigenziale per il post-carriera è stato confermato ma durerà 6 anni senza ulteriori prolungamenti (richiesti all’inizio 10). E allora qual è il problema? Solo uno. Totti, per il futuro, vuole un ruolo da dirigente di primo piano, scrive la Gazzetta dello Sport. Per intenderci, non solo l’uomo che taglia i nastri. Per la proprietà, invece, prendere subito decisioni sulle operatività è prematuro, anche perché nessuno sa ciò che sappia fare fuori dal campo. Morale: tutto fatto, ma lo stallo non si sblocca.
Il punto di vista di Totti è chiaro: prima credevate che ero finito («il corpo non fa più ciò che dice la testa», aveva detto Pallotta), poi avete aspettato di arrivare a una sessantina di giorni dalla fine del contratto per sedervi a trattare e adesso avete fretta? Insomma, il malumore del capitano è palpabile, ancor più perché c’è chi – secondo Totti – mesta nel torbido parlando come tutto ruoti intorno ai soldi o addirittura a due anni di contratto, mentre in realtà l’accordo economico c’è già. Morale: mercoledì prossimo la Roma partirà per Abu Dhabi, per giocare il 20 una munifica amichevole contro l’Al Ahly, ma il numero dieci giallorosso sta riflettendo se partecipare o meno, anche se la stragrande maggioranza dell’attesa dei tifosi locali è per Totti.