Se Allegri ha vinto lo scudetto vero e Sarri ha assegnato al Napoli quello dei tifosi, Spalletti si può consolare con il miglior attacco: 83 reti, 3 più della squadra che ha Higuain in rosa, 8 in più dei bianconeri, tutto nell’anno che ha visto il flop di Dzeko, la partenza a gennaio di Gervinho e l’assenza di Totti per 4 mesi. La Roma non ne ha risentito, per 26 volte ha segnato due o più reti, è rimasta a secco soltanto contro Inter, Atalanta, Napoli e Juventus ed è riuscita a mandare in gol 19 giocatori in campionato più uno (Torosidis) in Champions League.
Manolas, Rüdiger, Digne, Emerson, Maicon, De Rossi, Keita, Pjanic, Nainggolan, Florenzi, El Shaarawy, Perotti, Iago, Salah, Dzeko, Sadiq, Totti, Gervinho e Iturbe i marcatori della stagione, con Salah re del gol con 14 gol, tutti su azione. È stato lui il più continuo nelle due gestioni, mentre ad El Shaarawy va la palma della sorpresa stagionale: arrivato tra mille dubbi, con Spalletti ha messo insieme 8 reti e 2 assist in 16 partite. Tra i centrocampisti, neanche a dirlo, Pjanic ha avuto un rendimento sottoporta da seconda punta, con 10 gol, a cui vanno aggiunte le due marcature in Champions, mentre Nainggolan, a secco con Garcia, si è sbloccato (e quanto) con la nuova gestione.